MILANO – Ore 9:45. L’euro lima qualche posizione nei confronti del dollaro, dopo un inizio anno con il botto che lo ha visto salire verso quota 1,21 dollari e ritoccare così i massimi da circa tre anni. La forza della ripresa europea e la prospettiva della fine degli acquisti della Bce – segnalata da alcuni membri dell’Eurotower – sono alla base di un movimento che dura ormai da un anno e ha recentemente accelerato. Nonostante la crescita Usa non sia certo priva di vigore: mancano comunque segnali convincenti sull’inflazione. Oggi la valuta unica viene scambiata a 1,204 dollari, dopo aver chiuso ieri a 1,2059 dollari e aver raggiunto quota 1,2801.
La crescita dell’euro contro il dollaro, nell’ultimo anno
I listini globali sono sempre orientati all’ottimismo, che si è visto stamane in Asia. In Europa, dove oggi entrano in vigore le regole della Mifid2 sul mercato finanziario, Milano sale dello 0,2%, Londra è invariata, Parigi aggiunge lo 0,4% e Francoforte lo 0,55%.
Lo spread tra Btp e Bund apre a 161,7 punti base; il rendimento è al 2,091%. Bankitalia ha calcolato che il rendimento medio dei titoli pubblici italiani è in questo momento poco sopra l’1%. Balzo del Bitcoin che, dopo aver inaugurato il 2018 all’insegna dei ribassi, sale di oltre il 13% a 15.017 dollari, secondo le rilevazioni di Coinbase. La moneta digitale beneficia dei rumor del Wall Street Journal, secondo cui Founders Fund, il fondo gestito da Peter Thiel, avrebbe acquistato Bitcoin per milioni di dollari.
Per i listini dell’Est, questo scorcio di 2018 si conferma il miglior inizio anno dell’ultimo quinquennio. A spingere i listini, orfani di Tokyo ancora chiusa per festività, sono i titoli tecnologici e quelli delle materie prime. La stabilizzazione delle prospettive dell’economia cinese contribuisce al clima di fiducia sui mercati. Shanghai avanza dello 0,62%, Shenzhen dello 0,77%, Hong Kong dello 0,13% mentre Seul ha chiuso in rialzo dello 0,27% e Sydney dello 0,15%. mentre il petrolio si mantiene sopra i 60 dollari al barile e l’euro sopra gli 1,20 sul dollaro.
Nel pomeriggio arriveranno dagli Usa i dati sulle richieste di ipoteche, sulla spesa edilizia e l’indice Ism manifatturiero mentre in serata verranno pubblicate le minute della Fed a cui gli investitori guardano per carpire qualche indicazioni sulla traiettoria dei tassi Usa. Ieri gli indici americani hanno chiuso in buon rialzo: il Dow Jones è salito dello 0,4% e il Nasdaq è volato dell’1,5%, prima volta sopra i 7mila punti. Disoccupazione ai minimi storici in Germania. A dicembre il numero dei senza lavoro è calato per il sesto mese di fila facendo scendere il tasso di disoccupazione al 5,5%. Secondo l’agenzia federale del lavoro a Norimberga, il numero dei disoccupati è sceso di 29.000 unità il mese scorso, più del doppio rispetto alla stima media degli economisti. Nell’intero 2017 il tasso di disoccupazione tedesco si è così attestato sul 5,7%, un nuovo minimo dalla riunificazione del paese nel 1990.
Il petrolio è stabile a quota 60,41 dollari per il barile Wti e a 66,58 dollari per il Brent. Poco mosso anche l’oro a 1.312,65 dollari. Il metallo prezioso arretra dello 0,37%.