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Lettera del premier Conte alla Ue: rispettiamo vincoli e non chiediamo deroghe, ma alcuni Stati scorretti – TGCOM

Giu 20, 2019

Stoccata ai partner europei considerati “paradisi fiscali” – Il presidente del Consiglio però fa un piccato appunto e critica la disomogeneità tra gli Stati europei, “ai quali dovrebbero legarci vincoli di solidarietà. L’Italia infatti è tra i Paesi più fortemente danneggiati: lo sforzo nel ridurre il proprio debito risulta compromesso nella misura in cui altri partner europei si adoperano per attrarre base fiscale”. “Purtroppo è amaro costatare che l’uso di agevolazioni fiscali, come il ruling, i patent boxes, il treaty shopping costituiscono, ormai, pratiche diffuse tra alcuni Stati membri dell’Unione”, spiega.

Critiche rivolte agli Stati che conseguono il surplus – “Non solo. L’Italia, con la sua forte specializzazione per la manifattura, è danneggiata se le politiche macroeconomiche di alcuni grandi partner sono prevalentemente dirette a conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio, piuttosto che ad attivare politiche di investimento, di innovazione, di protezione sociale e di tutela ambientale”, sottolinea.

Serve una nuova fase costituente con salario minino e più lavoro come obiettivi – Conte auspica una “nuova ‘fase costituente’ che dovrà porre nuovamente al centro il benessere economico e sociale dei cittadini europei”. “Sicurezza sociale e creazione di lavoro, unite alla previsione di un’assicurazione europea contro la disoccupazione e a un salario minimo garantito a livello europeo, costituiscono le prime concrete sfide della stagione che si apre con l’avvio della nuova legislatura europea”, aggiunge il presidente del Consiglio.

Moscovici all’Italia: “Non discutiamo le regole” – “Prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte, ma in questo momento una procedura per debito e’ giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita”. Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici.

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