FERRARA – “Non è facile trovare le parole giuste in questo contesto, ma vorrei tranquillizzarti sul tuo futuro; se ti è possibile dimentica l’accaduto, non penso in alcun modo di farti del male, vivi la tua vita in serenità, non ti cercherò in alcun modo e in nessun caso”. Parole scritte da Mauro Fabbri alla ex compagna Lucia Panigalli, che tentò di uccidere nel 2010, un fatto per cui è stato condannato a otto anni e mezzo di carcere.
Il caso è recentemente finito sotto i riflettori per le polemiche dopo l’intervista di Bruno Vespa alla donna. La pena di Fabbri è stata scontata, anche perché ha usufruito di 570 giorni di liberazione anticipata. L’uomo è stato anche processato e assolto per un secondo tentato assassinio, ordinato dal carcere, e sul presupposto che l’uomo abbia avuto una ‘doppia vita carceraria’ il sostituto procuratore generale Valter Giovannini ha chiesto la revoca del beneficio: se ne discuterà in un’udienza, il 10 ottobre, in Sorveglianza.
Intanto Fabbri ha inviato una lettera a Panigalli e, attraverso il suo difensore, l’ha resa pubblica: “Ho sbagliato, ho fatto soffrire te e le persone che ti stanno attorno, ho calpestato la tua dignità. Ho scontato una lunga pena, ho nuovamente sbagliato, ma ora ho capito gli errori”, ha scritto, chiedendo perdono: “Con sincero dispiacere spero tu possa ritrovare la voglia di vivere”, ha concluso.