• 20 Febbraio 2025 3:09

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L’esperto: “La razza non c’entra, l’aggressività è legata alla gestione”

Feb 16, 2025

AGI – “Non conosco il caso specifico, ma posso ipotizzare che l’aggressione sia stata scatenata dalla possessività. Molti proprietari interpretano l’affetto del cane come dipendenza emotiva, senza capire che spesso il cane li considera una risorsa da difendere”. Ivan Raimo, addestratore certificato Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, esperto in riabilitazione comportamentale in Campania, analizza quanto accaduto ad Acerra, dove un pitbull ha sbranato una bambina di nove mesi.

 

Secondo l’addestratore, l’aggressività del cane non è legata alla razza, ma alla gestione e alla selezione genetica. “Il pitbull, nella sua selezione originale, non era aggressivo verso l’uomo. Il problema nasce da accoppiamenti incontrollati che producono esemplari instabili, senza che nessuno ne verifichi il carattere”, spiega.

 

Raimo ha affrontato diversi casi di cani con problemi comportamentali: “Ho seguito un pitbull che per due anni e mezzo non era mai uscito di casa. Quando finalmente lo abbiamo portato fuori, attaccava tutto per paura. Dopo quattro mesi di riabilitazione, ora passeggia serenamente”. Un altro caso riguardava un cane con aggressività forte sia verso l’uomo che verso altri cani. “Lo abbiamo rieducato canalizzando la sua energia su un oggetto: oggi, invece di attaccare, scarica la tensione su un salamotto”, aggiunge.

 

“Un patentino per i proprietari – osserva – potrebbe essere utile, ma solo se strutturato bene. A Milano hanno sperimentato un patentino senza neanche la presenza dei cani. Se la formazione non è pratica, non serve a nulla”. Raimo si dice scettico su un obbligo che non preveda un vero percorso educativo per i proprietari.

 

“In Germania e Svizzera esistono percorsi formativi obbligatori per chi adotta un cane impegnativo. In Italia, invece, chiunque può acquistare un pitbull senza la minima preparazione, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”, racconta. La chiave per prevenire episodi simili è un mix di selezione genetica controllata e maggiore responsabilità da parte dei proprietari. “Senza regole chiare sulla gestione e sull’allevamento, tragedie come quella di Acerra continueranno a ripetersi”, conclude l’addestratore. 

 

 

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