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L’esperto: «In Lombardia molti malati non emergono. Cambieremo strategia» – Corriere della Sera

Mar 20, 2020

MILANO – Nei conti del coronavirus non ci sono pi n gli asintomatici, n di fatto chi a casa con febbre, tosse e raffreddore ma non transita da un ospedale. Vuol dire che i potenziali contagiati potrebbero essere molti di pi, anche il doppio rispetto alle statistiche. Occorre, quindi, aggiornare le strategie per gestire i pazienti a domicilio oltre che in ospedale. Vittorio Demicheli, epidemiologo dell’Ats di Milano (che comprende anche la provincia di Lodi) e dell’Unit di crisi del governatore Attilio Fontana, parla con franchezza.

Perch il numero di positivi accertati non corrisponde pi alla realt?

Non sappiamo quanti pazienti si sono contagiati senza sviluppare sintomi o manifestando una normale influenza. Nel tempo l’aumento dei contagiati ha portato a spostare il test con tampone al momento del ricovero.

Ma non sarebbe meglio fare il tampone a tutti?

Con una diffusione cos a tappeto dell’epidemia noi al momento non lo consideriamo significativo. Per pi d’un motivo. Innanzitutto l’esito del test momentaneo: una persona pu avere gi contratto il virus, ma essere ancora negativa, oppure non averlo, ma mantenere senza saperlo contatti con soggetti positivi. Ogni quanti giorni dovremmo fare il tampone?.

Gli altri motivi?

Chi ha la febbre ed a casa ormai molto probabile che abbia il Covid-19. Farlo andare in ospedale sarebbe ingestibile. E un’quipe pu svolgere al domicilio non pi di 20-25 tamponi al giorno e parliamo di migliaia di casi. Il tutto per un risultato che non influenza n la terapia n il modo di ridurre il contagio.

La soluzione allora qual ?

Chi ha i sintomi deve adottare le precauzioni dei positivi accertati: isolarsi in casa e proteggere chi vive con lui. importante che abbia il medico di famiglia che lo segue.

Finora non stato cos?

Si, il medico di famiglia resta il punto di riferimento. Oggi, per, vorremmo che potesse restare in contatto con i pazienti a domicilio in modo sistematico e seguirne il decorso, attivando con le unit speciali di continuit assistenziale che stiamo costituendo una visita al domicilio quando serve.

Cosa vuol dire?

Pensiamo che si possa ridurre molto l’attivit di studio e mantenere un contatto continuo telefonico sia con i pazienti Covid-19, sia con chi ha sintomi influenzali, sia con i pazienti pi fragili che devono essere incentivati a restare a casa e seguiti anche nei loro bisogni sociali.

Sorveglianza attiva?

Esatto. All’Ats di Milano oggi abbiamo attivato un portale con un elenco di quasi 140 mila nominativi di persone da seguire da vicino. Ciascun medico di famiglia dovr farsi carico dei propri pazienti. Monitorandoli al telefono giorno per giorno.

Ma gli asintomatici intanto senza tampone continuano a potersi muovere indisturbati .

Non deve essere cos ed il grande equivoco. Tutti dovrebbero restare a casa.

Almeno i medici e gli infermieri non sarebbe meglio sottoporli al tampone?

In questo momento meglio che dispongano di dispositivi di sicurezza in abbondanza.

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