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L’esperto assolve le nutrie: non c’entrano con i crolli in Emilia

Mag 20, 2023

AGI – Dopo i cinghiali, i lupi, gli orsi, tocca alle nutrie essere il tema all’ordine del giorno nelle emergenze ambientali. Scavano sotto i ponti, erodono gli argini dei fiumi, procurano crolli. Tanto che in Emilia questa specie animale sembrerebbe costituire un grosso problema per il territorio, al pari di una piaga biblica. È cosi’? “Guardi – risponde all’AGI il professor Enrico Alleva, etologo membro dell’Accademia dei LIncei – come dice il geologo Mario Tozzi, invece di prendercela con chi ha trascurato per decenni il governo del territorio, adesso ce la prendiamo con le nutrie. È un vero paradosso“.

Cosa rappresenta in realtà la nutria? “La nutria o castorino veniva utilizzata per la pelliccia e in anni lontani non si pensava affatto al problema delle specie aliene e invasive, così piano piano queste nutrie sono venute fuori in maniera consistente. Con l’occasione, segnalo anche che gli allevamenti di visone che ci sono stati in Italia, visone americano, sono arrivati in Italia traslocati da un Paese all’altro”.

Nutrie, visoni, specie aliene. Se sono però un problema, perché non prendere provvedimenti? “Da un punto di vista tecnico e legislativo, l’Unione Europea, che considera la protezione della biodiversità naturale un principio importante, chiede però di eradicare le specie aliene. Fare questo però non è cosa semplice, perché non è facile eradicarle queste specie. Diciamo che da un punto di vista puramente tecnico l’Europa invita alla loro eradicazione”. 

“Di tutte le specie – aggiunge l’esperto – le specie aliene. Pappagalli, nutrie, visoni americani, i pesci. Ovviamente non si riuscirà a farlo. A Roma, per esempio, siamo pieni di pappagalli.Quello che le posso dire come etologo è che noi adesso oltre alle informazioni che abbiamo in qualità di professionisti, abbiamo queste famose foto-trappole che stanno diventando un po’ di moda e abbiamo un’informazione ancora aneddotica secondo la quale i lupi cominciano a preferire le nutrie come loro prede”.

Sarebbe un bene? “Quindi potrebbe essere che un predatore naturale della fauna italiana come il lupo potrebbe anche costituire una possibilità, non di risolvere il problema ma per esserne comunque un buon antidoto”.

Ma gli argini che le nutrie scavano non costituiscono un problema di per sé? “Chiaramente scavando gli argini si creano dei problemi, però non è che si può dire che la colpa di ciò che è accaduto in Emilia sia colpa delle nutrie”.

Pertanto non sono un’emergenza? “Sono emergenze mediatiche. Il cinghiale in città o fuori dai centri urbani è un problema perché ti manda all’altro mondo se ci si va a sbattere contro con la macchina. Dell’orso sappiamo già abbastanza, la nutria certamente non aiuta, ma si tratta di una molto umana tendenza ad avere le pellicce che ha creato questo squilibrio, sia per le nutrie che per i visoni americani. Si parte da un qualcosa di un po’ lezioso della specie homo sapiens come il bisogno di pellicce e poi succedono che questi animali entrano nell’ambiente in maniera massiva e finiscono per creare qualche problema nel loro essere invasivi. Però io eviterei allarmismi inutili. Ci si occupi del territorio piuttosto, preservandolo, difendendolo, non trascurandolo”.

 

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