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L’elettrico cresce, ma gli italiani ancora non cedono

Dic 10, 2023

Il mercato automobilistico italiano, ormai da diversi anni, sta vivendo un periodo molto particolare: da una parte c’è chi sceglie di aderire alla transizione energetica, acquistando una vettura ibrida o elettrica, mentre dall’altra c’è chi non rinuncia ai modelli dotati di motori termici.

Perché gli italiani non rinunciano alle auto a motore termico

Nonostante l’offerta di modelli elettrici sia sempre più ampia nel mercato domestico, sono tanti gli automobilisti italiani che non hanno ancora preso in considerazione di rinunciare ai motori a combustione interna: la questione è stata affrontata da carVertical attraverso uno studio condotto sullo stato del mercato dei veicoli elettrici (EV) nel nostro Paese.

Dallo studio emerge una fotografia chiara sull’approccio degli italiani verso le vetture elettriche e ibride: gli esperti del settore automotive della società di analisi dei dati sui veicoli carVertical, prevedono che le auto elettriche potrebbero trovare qualche difficoltà nel mercato italiano, a meno che non vengano sostenuti a dovere dalle autorità.

Uno dei fattori che scoraggia maggiormente i clienti italiani è legato ai prezzi delle auto elettriche che possono costare fino al 30% in più rispetto a un modello analogo dotato di motore diesel o benzina: una differenza notevole che molti acquirenti non sono ancora disposti a sostenere, anche se le auto elettriche, secondo uno studio di SicurAUTO.it, risultano più economiche da mantenere, con un 42% di costi di manutenzione in meno grazie alla mancanza delle parti in movimento del motore a scoppio.

A scoraggiare i potenziali clienti di auto elettriche è anche la questione legata alla ricarica: in molti considerano troppo scomoda e lenta la modalità di ricarica di una vettura a zero emissioni, nonostante l’Italia abbia fatto grandi passi in avanti sul fronte delle infrastrutture, con oltre 47.000 punti di ricarica per le auto elettriche.

Auto elettriche, il problema dell’usato

Altro fattore che non aiuta la transizione energetica è legato ai prezzi dei veicoli elettrici usati che risultano essere piuttosto costosi. In base allo studio condotto da parte di carVertical un’auto elettrica di cinque anni conserva solamente il 53,9% del suo valore iniziale: la percentuale è molto più bassa rispetto ai veicoli ibridi che mantengono il 63% del proprio valore, ai diesel (il 62,8%) e a quelli con motore a benzina (76,4%).

In generale il mercato delle auto usate in Italia è costretto a fare i conti con veicoli che presentano danni occulti e contachilometri falsati, un problema che non aiuta di certo le transazioni. Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Responsabile delle Comunicazioni di carVertical, ha parlato così del problema legato alle truffe dei contachilometri:

“Quando un’auto è oggetto di truffa del contachilometri, può risultare difficile gestire la sua manutenzione e questo può portare a costose riparazioni nel lungo termine. I produttori offrono in genere 8 anni o 160.000 km di garanzia per le batterie. I consumatori possono acquistare un veicolo con 100.000 km sul contachilometri, pensando di avere ancora una garanzia, quando in realtà il chilometraggio originale è superiore a 160.000 km. Se dovesse accadere qualcosa alla batteria, saranno costretti a coprire autonomamente il costo delle riparazioni”.

Il 21,3% di tutte le auto elettriche controllate da carVertical è risultato danneggiato e il 7,5% ha il contachilometri alterato. Per quanto riguarda il valore medio dei danni, le differenze tra le auto elettriche e le auto ICE sono significative: il danno medio subito da un veicolo diesel è di 3.967 euro, da un veicolo a benzina di 6.911 euro, da un ibrido di 4.228 euro mentre per le auto elettriche arriva a 14.337 euro.

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