Ventiquattro ore dopo l’inizio della discussione l’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli,104 contrari e 2 astenuti. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura. L’approvazione è stata accolta dagli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Non quelli dei parlamentari del Movimento 5 stelle, che comunque hanno votato favore del provvedimento. Non tutti. Almeno venticinque parlamentari dei Cinquestelle, infatti, sono rimasto in Transatlantico – e dunque fuori dall’aula – entrando in aula solo dopo la proclamazione del voto. A loro si aggiungono i deputati assenti per motivi giustificati o in missione.
D’altra parte, già in mattinata il vicepremier Luigi Di Maio aveva annunciato che la legge “non entusiasma” il Cinquestelle. E infatti alla Camera, durante la discussione, a mancare era addirittura un terzo dei deputati grillini: circa 70 su 219non era presente, tra chi è in missione e chi è veramente assente. La parlamentare Doriana Sarli, invece, aveva già annunciato il suo voto contrario. Nel frattempo in Aula a Montecitorio il dibattito si è consumato con il solo dialogo tra Pd e Forza Italia, visto che resta il silenzio dei partiti di maggioranza, per motivi diversi: la Lega perché non ha interesse a rallentare una legge che Matteo Salvini vuole vedere approvata il prima possibile, il M5s perché – appunto – “non è entusiasmato”.
Per Forza Italia questo “è il primo, vero provvedimento di centrodestra”, come dice la capogruppo di Montecitorio Mariastella Gelmini al Giornale. Per Nicola Zingaretti, segretario del Pd, non è “un problema all’ordine del giorno. Io invito tutti: occupiamoci del lavoro, perché le persone non hanno lavoro e stanno male. Se cominciamo a pensare alle persone, a ciò che è utile alle persone e non a quello che è utile ai partiti di governo per farsi propaganda, questo Paese andrà meglio”.
In Aula ad animare il dibattito è stato l’intervento di Ivan Scalfarotto del Pd che ha contestato l’uso delle armi, negando che “siano uno strumento neutro, bensì uno strumento di morte” spiegando che “il Parlamento di un Paese dovrebbe pensare a strumenti diversi e alternativi all’uso delle armi. Invece, la destra semplifica questioni complesse e quindi dice: una pistola per tutti. Ma che Paese è questo?”. Poi rivolgendosi espressamente al presidente Roberto Fico che sta presiedendo l’Aula e in quanto esponente del M5s, ha aggiunto: “Sono stupefatto dall’atteggiamento del M5s che non dice nulla, non prende posizione, sembra un Charlton Heston qualsiasi, un attorazzo di Hollywood che spara in giro. Se non ci fossero i partiti di sinistra…”. A questo punto, dai banchi del centrodestra, sono partiti i fischi e qualcuno ha urlato: “Ma quale sinistra?!”. Alla fine del suo intervento, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini si è alzata e ha stretto la mano a Scalfarotto. Poi le repliche di Forza Italia. Francesco Cannizzaro ha sentenziato: “Siamo orgogliosi di votare questo provvedimento insieme agli amici della Lega” e Felice Maurizio D’Ettore ha concluso: “Viva le armi quando si possono usare per legittima difesa”.