giovedì 1 marzo 2018 08:10
ROMA – Gattuso si è guadagnato, nella serata dell’Olimpico, la possibilità di contendere alla Juve la Coppa Italia e quasi certamente la conferma di allenatore del Milan anche per il prossimo anno. Già, perché sarebbe improprio, a questo punto, fare programmi differenti, impostare un progetto diverso, senza tener conto di un tecnico che il 9 maggio potrebbe addirittura alzare un trofeo. Se lo merita Gattuso, che in pochi mesi ha saputo trasformare una squadra erroneamente giudicata da chi aveva cominciato ad elencare i presunti errori (?) di mercato, senza immaginare che in questo gruppo ci fossero qualità inesplorate. Le ha invece valorizzate quasi tutte questo allenatore che non è solo grinta, carattere, cuore, come vorrebbe far credere la letteratura. Il Milan ha un equilibrio che stavolta è servito per eliminare una Lazio piena di buona volontà ma senza il guizzo di altre circostanze. Chissà che, per una volta, non sarebbe stato utile provare con Luis Alberto e Felipe Anderson insieme. Fatto sta che Allegri e Gattuso, gli unici due allenatori ancora impegnati su tre fronti, si giocheranno la Coppa, ripensando magari ai loro trascorsi insieme. Uno era in panchina, nell’era rossonera, l’altro in campo. Stavolta si affronteranno due allenatori «veri», perché Gattuso ha superato all’Olimpico l’esame di laurea, dimostrando di avere idee chiare e tutto – non solo il carattere – per ambire a una grande carriera.