Alessandro Vocalelli
mercoledì 1 novembre 2017 08:10
ROMA – Non è stata solo una serata fantastica, perché si potrebbe pensare che succede una volta – col sapore di un’impresa miracolosa – di battere, anzi, sgretolare il Chelsea. Non è stata una serata fantastica, ma il secondo tempo di una partita che la Roma, la magica Roma di Di Francesco, aveva già cominciato a giocare allo Stamford Bridge, dominando i campioni inglesi. Era finita in pareggio solo perché a volte succede di giocar bene, benissimo, e trovarsi inspiegabilmente a rincorrere. Stavolta, no. La Roma ha preso a pallonate il Chelsea sin dal primo minuto, difendendo poi con uno spirito di squadra encomiabile: tutti lì a chiudersi, senza risparmiarsi uno scatto, un tackle, per poi rimettersi in marcia in un Olimpico che è sceso in campo con i suoi beniamini. Faceva caldo – come diceva quella pubblicità? Anto’, fa caldo… – in uno stadio in cui Conte ha cominciato a sudare, pieno di pensieri e stordito da una partita che doveva essere un sogno e si è trasformata in un incubo. Con El Shaarawy e Perotti come folletti imprendibili.
E a proposito del Faraone viene da chiedersi, in vista dello spareggio mondiale contro la Svezia, se non può essere lui la carta da calare sul tavolo: perché dopo il gol bellissimo di sabato con il Bologna ha firmato una doppietta pazzesca, blindata anche stavolta da una difesa sempre più impermeabile. Tra le tante sciocchezze che circolavano, cosa si raccontava di Di Francesco? Lui sa solo attaccare, ma dietro è un rischio continuo. Se ci pensate, nel calcio si può dire davvero qualsiasi cosa. Come si diceva – appena dieci giorni fa – che Higuain non fosse più lui. Invece ci ha pensato lui, ancora lui, a scacciare le streghe e risolvere una pratica che si era fatta complicata. Ha avuto ragione Allegri ad infuriarsi per un primo tempo sbagliato, incolore, non da Juventus. Era l’occasione per chiudere i giochi definitivamente e concentrarsi sul campionato. Il pareggio serve sì per rimettersi in pista verso una qualificazione comunque a portata di mano, ma non è quello che ci si aspettava. Essenziale che in certi momenti ci siano comunque campioni autentici, e indiscutibili, come è appunto il Pipita. Dopo i due gol con il Milan, un’altra perla decisiva. Insomma, se la Roma ha stravinto, la Juve si è comunque rimessa in carreggiata. Non resta che aspettare anche il Napoli, per fare il pieno in una Champions con le italiane protagoniste.