• 3 Febbraio 2025 21:49

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Le politiche energetiche di Trump? “Non così estreme come appaiono”: parola del suo ex ministro

Feb 3, 2025

AGI – Infrastrutture e crescita della produzione. Per dirla con uno slogan: dall’“energy transition” all’“energy addiction”. Ma non solo, anche certezza della normativa e maggiori garanzie per le imprese. Le politiche energetiche del secondo Trump non sono in realtà così estreme come appaiono viste dal di fuori secondo Dan Brouillette, ex segretario dell’energia degli Usa durante la prima presidenza Trump. 

Il politico e imprenditore è stato intervistato dalla direttrice di AGI Rita Lofano a Firenze, nel corso della giornata di apertura del 25esimo Annual Meeting di Baker Hughes, azienda energetica globale che ha registrato nel 2024 un fatturato di 27,8 miliardi di dollari e che conta a oggi circa 58mila dipendenti.

“Come cambierà la strategia energetica americana con Trump? Non ho idea – ironizza Brouillette – ma avendo lavorato con Trump so che lui è molto focalizzato sulle infrastrutture. Lo slogan “Drill, baby drill” significa questo: costruire l’infrastruttura energetica. Non parlo per conto di Trump, ma la vera sfida è essere più competitivi con il resto del mondo”.
Riduttivo e fuorviante, secondo l’ex segretario, è anche interpretare i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti come un semplice protezionismo. In alcuni casi serve infatti un “passo indietro e guardare più da vicino quelle politiche che in realtà conosciamo solo da lontano, attraverso il racconto dei media”. 

 “Sarà interessante vedere quale sarà la reazione del Canada a questa cosa – ha spiegato rispondendo alle domande – l’idea che i dazi siano come tasse che aumentano i prezzi è riduttivo. La reazione del Canada potrebbe essere, per esempio, quella di ridurre i prezzi per restare nel mercato Usa”. Così anche per l’atteggiamento che Trump avrà nei confronti delle energie rinnovabili che, secondo Brouillette, “non saranno ridotte rispetto a quanto erano con Biden”.

 

“Se si considerano i dati, e si guarda a ciò che è successo nel 2019 – racconta – abbiamo raggiunto negli Stati Uniti un punto di massimo splendore per le installazioni di energia solare ed eolica. Questo è avvenuto sotto l’amministrazione Trump. Quindi guardando al futuro vedo continui investimenti nelle tecnologie rinnovabili”. 

Infondati, secondo l’ex segretario, anche i timori di una abolizione dell’IRA (l’Inflation Reduction Act). “Verrà abrogata? La risposta a questa domanda è no. Il sistema di governo degli Stati Uniti non lo consente. Il presidente non può annullare uno statuto federale con un tratto di penna e gli ordini esecutivi non si applicano agli statuti federali. Quindi no, non sparirà”.

 

“Quello che io desidererei – ha infine aggiunto – è una cosa: la certezza. Se pensiamo a questi progetti (di tecnologia e transizione energetica, ndr) ci sono progetti ventennali, trentennali ed è molto difficile fare questi investimenti miliardari se si pensa che le regole potrebbero cambiare tra 4 anni, 6 anni o 10 anni. Invito quindi tutti i politici, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in altri Paesi, a fornire questa certezza al settore e gli investimenti seguiranno”.

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