AGI – Lo spettacolo si preannuncia grandioso: 94 barche, migliaia di atleti, ponti e monumenti illuminati, ballerini e musicisti che volteggiano dentro e sopra l’acqua della Senna, il pubblico dislocato lungo 7 km di sponde. La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 promette di incantare più di un miliardo di spettatori in tutto il mondo. Nessuno avrà mai visto nulla di simile, eppure questa non è la prima volta che la Senna ospita una spettacolare celebrazione acquatica. Con buona pace di chi parla di un'”assoluta novità”, spiega all’AGI lo storico dell’acqua Davide Martino, “questa cerimonia di apertura fa parte di una lunga tradizione di festival galleggianti e altre forme di celebrazioni sull’acqua” spesso volute dal potente di turno.
Il primo esempio riguarda proprio Parigi, anno 1628: il re Luigi XIII rientra vittorioso dall’assedio di La Rochelle, ultima roccaforte degli ugonotti. “Il suo ritorno è accolto da sontuosi festeggiamenti nella capitale, unendo parate militari, archi di trionfo e rappresentazioni teatrali. Per chiudere l’evento, i fuochi d’artificio sulla Senna paragonano Luigi XIII (che li guarda dal Louvre) che libera La Rochelle al mito greco di Perseo che libera Andromeda”.
“Qualche anno prima, a Londra – ricostruisce ancora lo storico – il Tamigi era stato scelto per celebrare il matrimonio di Elisabetta Stuart, figlia del re inglese Giacomo I, con il principe protestante tedesco Federico V, Elettore del Palatinato. Il loro matrimonio, per assistere al quale Federico V attraversò la Manica, diede luogo a diversi giorni di cerimonie e festeggiamenti. L’11 febbraio 1613, al calar della notte, i fuochi d’artificio illuminarono il Tamigi per tre ore“.
“Due giorni dopo – prosegue il racconto del PHD Martino – più di 35 imbarcazioni inscenarono la cattura della città portuale ottomana di Tunisi, nel Nord Africa, da parte della flotta cristiana dell’imperatore Carlo V, un episodio storico che risale al 1535. La fortezza ottomana, costruita ex novo vicino la banca dove sorge il Palazzo reale di Westminster, venne data alle fiamme al termine dei combattimenti”.
A Londra come a Parigi, spiega ancora Davide Martino, PHD a Cambridge e ora impegnato in un “post-doc” all’Università di Berna, “il modello per questi spettacoli acquatici proviene dall’Italia. La regina Maria de Medici aveva portato con sè a Parigi numerosi artisti e artigiani dalla sua città natale, Firenze. È verso questa stessa città che guarda la corte inglese, in particolare sotto la guida del giovane Enrico, fratello di Elisabetta e promesso alla corona in quanto figlio primogenito del re Giacomo I, almeno fino alla sua morte, avvenuta nel 1612, a soli 18 anni. In Toscana, non è solo sulle acque dell’Arno, che vengono organizzati spettacoli acquatici. Nel 1589, ad esempio, il matrimonio del granduca di Toscana Ferdinando I dè Medici con Cristina di Lorena fu celebrato per la prima volta con due battaglie navali: una a Pisa, sull’Arno, con il popolo ammassato sulle sponde e i nobili sui balconi dei palazzi vicini; l’altro all’interno del palazzo granducale, Palazzo Pitti.
L’ampio cortile, ancora oggi visitabile, fu allagato a caro prezzo da diversi metri d’acqua, su cui galleggiavano decine di barche, mentre gli sposi e i loro invitati ammiravano lo spettacolo dalle finestre”. Ma anche i fiorentini si erano a loro volta ispirati ad altri modelli ancora precedenti, ricorda Martino, che cita l’uso nella Roma antica di allagare le arene, come il Colosseo, per inscenare battaglie navali e altri spettacoli acquatici.
AGI – Lo spettacolo si preannuncia grandioso: 94 barche, migliaia di atleti, ponti e monumenti illuminati, ballerini e musicisti che volteggiano dentro e sopra l’acqua della Senna, il pubblico dislocato lungo 7 km di sponde. La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 promette di incantare più di un miliardo di spettatori in tutto il mondo. Nessuno avrà mai visto nulla di simile, eppure questa non è la prima volta che la Senna ospita una spettacolare celebrazione acquatica. Con buona pace di chi parla di un'”assoluta novità”, spiega all’AGI lo storico dell’acqua Davide Martino, “questa cerimonia di apertura fa parte di una lunga tradizione di festival galleggianti e altre forme di celebrazioni sull’acqua” spesso volute dal potente di turno.
Il primo esempio riguarda proprio Parigi, anno 1628: il re Luigi XIII rientra vittorioso dall’assedio di La Rochelle, ultima roccaforte degli ugonotti. “Il suo ritorno è accolto da sontuosi festeggiamenti nella capitale, unendo parate militari, archi di trionfo e rappresentazioni teatrali. Per chiudere l’evento, i fuochi d’artificio sulla Senna paragonano Luigi XIII (che li guarda dal Louvre) che libera La Rochelle al mito greco di Perseo che libera Andromeda”.
“Qualche anno prima, a Londra – ricostruisce ancora lo storico – il Tamigi era stato scelto per celebrare il matrimonio di Elisabetta Stuart, figlia del re inglese Giacomo I, con il principe protestante tedesco Federico V, Elettore del Palatinato. Il loro matrimonio, per assistere al quale Federico V attraversò la Manica, diede luogo a diversi giorni di cerimonie e festeggiamenti. L’11 febbraio 1613, al calar della notte, i fuochi d’artificio illuminarono il Tamigi per tre ore”.
“Due giorni dopo – prosegue il racconto del PHD Martino – più di 35 imbarcazioni inscenarono la cattura della città portuale ottomana di Tunisi, nel Nord Africa, da parte della flotta cristiana dell’imperatore Carlo V, un episodio storico che risale al 1535. La fortezza ottomana, costruita ex novo vicino la banca dove sorge il Palazzo reale di Westminster, venne data alle fiamme al termine dei combattimenti”.
A Londra come a Parigi, spiega ancora Davide Martino, PHD a Cambridge e ora impegnato in un “post-doc” all’Università di Berna, “il modello per questi spettacoli acquatici proviene dall’Italia. La regina Maria de Medici aveva portato con sè a Parigi numerosi artisti e artigiani dalla sua città natale, Firenze. È verso questa stessa città che guarda la corte inglese, in particolare sotto la guida del giovane Enrico, fratello di Elisabetta e promesso alla corona in quanto figlio primogenito del re Giacomo I, almeno fino alla sua morte, avvenuta nel 1612, a soli 18 anni. In Toscana, non è solo sulle acque dell’Arno, che vengono organizzati spettacoli acquatici. Nel 1589, ad esempio, il matrimonio del granduca di Toscana Ferdinando I dè Medici con Cristina di Lorena fu celebrato per la prima volta con due battaglie navali: una a Pisa, sull’Arno, con il popolo ammassato sulle sponde e i nobili sui balconi dei palazzi vicini; l’altro all’interno del palazzo granducale, Palazzo Pitti.
L’ampio cortile, ancora oggi visitabile, fu allagato a caro prezzo da diversi metri d’acqua, su cui galleggiavano decine di barche, mentre gli sposi e i loro invitati ammiravano lo spettacolo dalle finestre”. Ma anche i fiorentini si erano a loro volta ispirati ad altri modelli ancora precedenti, ricorda Martino, che cita l’uso nella Roma antica di allagare le arene, come il Colosseo, per inscenare battaglie navali e altri spettacoli acquatici.