Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, è stato trovato morto questa mattina, lunedì 17 giugno 2024. L’ipotesi del suicido è al momento quella più probabile. Da poco tempo aveva perso la moglie.
Intervistato dal direttore Claudio Cerasa nell’aprile 2022, l’allora capo del Comitato militare dell’Ue diceva che occorreva armare la resistenza ucraina, “Carri armati? Ne servirebbero molti, efficienti e subito. Mi accontenterei di inviarne pochi, benedetti purché subito”.
In questa intervista al nostro Matteo Matzuzzi, il generale Graziano spiegava che “Senza armi all’Ucraina non resterà altro che la resa incondizionata”.
“L’invio degli armamenti è giusto, etico e prudente. Non darei per scontata la vittoria russa”. La difesa comune europea? “Può coesistere con la Nato. Occorre favorire sinergie nell’Ue. Spendere di più e meglio”, dice il presidente di Fincantieri e del Comitato militare Ue.
Sentito da Ruggiero Montenegro, qui Graziano spiegava che “la difesa comune è una priorità. Il vuoto americano deve essere riempito dall’Europa. Serve un esercito accanto alla Nato”.
Nel libro “Missione”, scritto con Marco Valerio Lo Prete, il presidente di Fincantieri ripercorreva la propria carriera militare e sottolineava il collocamento atlantista dell’Italia, spiegando dal suo punto di vista la strategia del Cremlino. “L’obiettivo della Russia è sempre stato quello di incrinare l’unità euro-atlantica. C’è bisogno di una Difesa europea autonoma”.
In questo articolo spiegavamo poi come la nomina di Graziano alla guida di Fincantieri rappresentasse per Palazzo Chigi, allora guidato da Mario Draghi, l’esigenza di segnare una svolta nella dirigenza di una grande controllata pubblica e magari rafforzare le convinzioni di chi predica da tempo la bontà dell’ipotesi della Grande Fusione, quella con Leonardo, per creare un campione europeo, proprio mentre tanto si discute di Difesa comunitaria.
In questa intervista del 2019, firmata da Annalisa Chirico, il generale Graziano diceva che “non c’è ancora alternativa” all’Alleanza atlantica. E che la Cina “non è una minaccia, ma un’opportunità”.