Le DIMM basate su memoria 3D XPoint di Intel potrebbero arrivare non prima del 2019. In passato, già dopo alcuni rinvii, si parlava di seconda metà del 2018, ma nei giorni scorsi il CEO di Intel ha detto che il nuovo prodotto “non avrà alcun impatto sul fatturato di quest’anno“. Per caratteristiche, la memoria 3D XPoint si pone a cavallo tra la memoria NAND e la RAM.
Come la seconda è indirizzabile e ogni byte è riscrivibile, mentre come la NAND è persistente e quindi non necessita di energia per conservare i dati. 3D XPoint è già sul mercato in alcuni modelli di SSD (come gli Optane 900P), ma l’uso su moduli DIMM, in particolare nei server, permetterà di avere molto vicino al processore (in senso d’interfacciamento) un sacco di memoria capace di mantenere un valore in assenza di energia.
Può essere una configurazione di particolare interesse per applicazioni come i database. Permetterebbe infatti di avere database ad alte prestazioni in memoria che sono persistenti tra i riavvii, senza che questi debbano essere scritti su un supporto, che sia un hard disk o un SSD.
Di conseguenza le DIMM 3D XPoint dovranno avere una longevità ben superiore alla stessa memoria usata negli SSD. Al momento non è chiaro se questo sia o meno il problema, ma è chiaro che ci sono degli intoppi tecnici che devono essere risolti. Da non dimenticare inoltre che le DIMM 3D XPoint richiedono il supporto da parte della piattaforma (sia hardware che software), in quanto non dovrebbero funzionare seguendo gli standard riconosciuti, almeno all’inizio.
Non è da escludere che per vedere questo prodotto nel comparto dei server bisogni attendere la seconda generazione della memoria 3D XPoint, progetto su cui Intel sta lavorando ancora con Micron, laddove il rapporto tra le due nella produzione di NAND sarà interrotto.
E proprio a tal proposito è interessante sapere che Intel ha annunciato anche il rinvio, seppur di un solo trimestre, degli SSD enterprise con NAND a 64 layer. L’azienda non ha spiegato il motivo, dato che ha presentato gli SSD 760p basati su tale memoria e Micron stessa ha svelato la nuova serie 5200, ma è probabile che il problema riguardi i singoli prodotti in sviluppo e non la NAND.