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Le difese di Mediaset contro Vivendi potrebbero non bastare

Dic 21, 2016

Vivendi sta per mettere le mani anche su Mediaset, dopo aver conquistato il controllo di Telecom Italia.La famiglia Berlusconi però è intenzionata a difendere il colosso italiano dall’azione di Vincent Bolloré. Le opzioni non sono moltissime e la componente tempo, come racconta La Repubblica, sembra caratterizzante.

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Prima di tutto i francesi sono saliti al 25,75% del capitale di Mediaset e sembrano puntare al 30%. Raggiunta questa soglia avrebbero due opzioni.

La prima sarebbe quella di convincere la famiglia Berlusconi ad allearsi per dar vita a una media company “latina” che punti a diventare leader del mercato sudeuropeo. Il tutto con il possibile coinvolgimento di Canal+, Telecom Italia e forse Orange. In pratica Mediaset diventerebbe un tassello del mosaico.

La seconda opzione sarebbe quella di lanciare un’offerta pubblica di acquisto (OPA). La famiglia Berlusconi potrebbe intascare circa 2 miliardi di euro e fondamentalmente mettersi da parte.

Fininvest – che controlla Mediaset – detiene il 38,26% ma non può più comprare altre azioni fino ad aprile. Se dovesse muoversi per trovare altri soci rischierebbe di essere costretta a lanciare un’OPA, ma nelle casse ci sono solo 300 milioni di euro. Anche dismettendo qualche asset, Vivendi avrebbe gioco facile considerato il potere economico.

Ecco quindi la decisione del management di Cologno Monzese di tentare di ottenere da Consob o dai tribunali il congelamento dei diritti di voto di Bolloré. Accusano il bretone di aver rastrellato titoli Mediaset illegalmente. Ma la tempistica della giustizia appare incompatibile con le dinamiche di mercato.

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A questo punto tutto potrebbe confluire in un accordo con Vivendi, fermo restando il fatto che si prospetterebbe per gli “sconfitti” una posizione di soci di minoranza, oppure trasformarsi in una guerra fino all’ultimo avamposto.

Per altro l’attività operativa di Mediaset sotto il profilo strategico appare già congelata poiché Vivendi con il 25% può mettere il veto a tutte le proposte legate ad assemblea straordinaria.

Insomma, le opzioni sono poche e anche se l’AGCOM ha parlato di limiti antitrust, Vivendi potrebbe trovare escamotage. Il Governo al massimo potrebbe ritornare a gamba tesa sul mercato TV e quello TLC, ma il suo destino è legato a ben altri obiettivi.

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