In Europa, tutte le principali Piazze finanziarie si portano in positivo, seppure con variazioni modeste: a Londra l’indice Ftse sale dello 0,72%, Parigi avanza dello 0,48% e Milano guadagna lo 0,35%. Piatta invece Francoforte, che sale dello 0,01%
Poco movimentati gli scambi asiatici, su cui si fanno comunque sentire le nuove tensioni sull’asse Usa-Cina, con il Congresso americano che ieri ha approvato regole più stringenti per la quotazione di imprese cinesi a Wall Street. A pesare è poi soprattutto la decisione del Pentagono di inserire altre 4 società cinesi nella propria black-list, accusate di spionaggio industriale. Si tratta di SMIC- Semiconductor Manufacturing International Corp -, China National Offshore Oil Corp; China Construction Technology Co. Ltd; China International Engineering Consulting Corp. Una mossa che porterà le aziende ad avere un accesso limitato a prodotti specifici fabbricati negli Stati Uniti. Hong Kong in chiusura guadagna lo 0,31%, in linea con Shenzhen (+0,4%) e Shanghai (+0,01%). Debole invece Tokyo che ha chiuso gli scambi a -0,22%.L’euro si mantiene sui massimi da due anni e mezzo a questa parte, dopo il picco registrato ieri. La moneta unica passa di mano a 1,2153 dollari ed è in rialzo anche rispetto allo yen a 126,15. Stabile lo spread: il differenziale Btp/Bund si posiziona a 116 punti con il rendimento del titolo decennale italiano allo 0,6%
Quotazioni del petrolio in rialzo all’indomani dell’intesa raggiunta tra i Paesi Opec+, con la produzione che da gennaio dovrebbe salire di 500 mila barili al giorni, riducendo così la portata dei tagli a 7,2 milioni di barili al giorno dai 7,7 attuali. Il West Texas Intermediate sale dell’1,8 per cento a 46,44 dollari al barile. Stesso guadagno per il Brent del Mare del Nord (+1,8 per cento), che si avvicina alla soglia dei 50 dollari a 49,59 al barile.