MILANO – Ore 9.45. Le Borse provano a rialzare la testa all’indomani di una delle sedute più difficili di sempre: la più nera per Piazza Affari, in tutta la sua storia, e la seconda peggiore di sempre anche per Wall Street, preceduta soltanto dal lunedì nero del 19 ottobre 1987. Una tempesta finanziaria che la Consob ha provato a tamponare in Italia introducendo per oggi il divieto di vendita allo scoperto per 85 titoli.
Il rimbalzo dei mercati europei
In mattinata le Borse ripartono positive: Milano sale del 3%, dopo un balzo nei primi minuti superiore ai 6 punti percentuali, con tutte le azioni del paniere principale in recupero. Segnali di ripresa anche sugli altri listini, che pure rallentano dopo il boom dell’avvio: Londra cresce del 3,5%, Francoforte del 2,5% e Parigi del 2,6%. Trend analogo per Wall Street: con i futures Usa che proiettano la Borsa americana verso una possibile ripresa dopo il tonfo di ieri.
Resta da vedere se questa parziale risalita durerà: da Unicredit ricordano che in sei dei sette venerdì che si sono succeduti da quando il Covid-19 è diventato l’argomento principale nelle sale di trading, alla fine il risultato della giornata è stato negativo. “Comprensibile, visto che non c’è molto appetito per il rischio nella seduta che porta allo stop degli scambi del fine settimana”, spiegano dalla banca.
Rep
Oro in calo: “Utilizzato per compensare le perdite dei mercati”
di ETTORE LIVINI
I conti sulle operazioni Bce: possibili 75 miliardi di nuovo credito in Italia
Negli uffici studi si valuta poi gli effetti del pacchetto Bce varato ieri: niente taglio dei tassi, ma ampliamento del Qe da 120 miliardi per il 2020 e operazioni che dovrebbero agevolare la trasmissione di liquidità dalle banche alle Pmi. Il giudizio dei mercati al primo vero test di Christine Lagarde è stato assai duro, tanto che poi la presidente Bce ha fatto ricorso a una intervista televisiva per precisare che “sono piamente impegnata ad evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile dell’area euro. Gli spread elevati inficiano la trasmissione della politica monetaria”. Parole che non sono valse a evitarle la critica del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che a Circo Massimo su Radio Capital ha descritto come “superficiali” le uscite di Lagarde e foriere di “difficoltà”.
Delle misure attivate, ha calcolato Prometeia, dalle condizioni più favorevoli alle aste Tltro può derivare un “beneficio a conto economico di 3,3 miliardi” per le banche italiane; inoltre, dall’allentamento dei requisiti di vigilanza si potrebbero liberare “75 miliardi di nuovo credito” per finanziare le imprese.
E dopo la precisazione diffusa ieri sera, l’Eurotower torna a chiarire in mattinata che è pronta a fare la sua parte per arginare le tensioni sui titoli di Stato dei Paesi europei. “Siamo pronti a fare di più e ad adottare tutti i nostri strumenti, se necessario, per assicurare che gli alti spread che vediamo oggi, a causa dell’accelerazione del coronavirus, non mettano in pericolo la trasmissione della nostra politica monetaria in tutti i Paesi dell’Eurozona”, ha scritto il capo economista della Bce Philip Lane in un blog sul sito della Banca Centrale.
Asia ancora in calo
Seduta in affanno invece per le Borse asiatiche: Tokyo chiude in calo del 6,08%. Giù la Cina con Shanghai (-1,2%), Shenzhen (-1%) e Hong Kong (-2,5%) mentre soffre anche Seul (-3,4%)
In netto calo lo spread. Il differenziale Btp/Bund, che ieri era schizzato fino a 270 punti in mattinatata cala a a 236 punti, con il rendimento del titolo decennale è pari all’1,76%.
Tra le commodities in netto recupero il petrolio: il greggio Wti che risale a 32,74 dollari mentre il Brent cresce a 34,42 dollari. In lieve risalita l’oro, a 1592 dollari l’oncia.