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Le Borse si rafforzano nonostante le tensioni negli Usa. Francia, Le Maire vede nero: “Il Pil calerà dell’11%”

Giu 2, 2020

MILANO – Ore 10:30. Le Borse si rafforzano dopo l’iniziale sbandamento a seguito delle parole di Donald Trump: il presidente americano si è detto pronto a ricorrere all’esercito per fermare i disordini esplosi dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. L’avvio dei listini europei è incoraggiante, nell’attesa di nuove mosse da parte della Bce alla riunione di Francoforte di giovedì, mentre i future americani migliorano. Francoforte balza del 3,1%, ma la Borsa tedesca deve ‘recuperare’ i guadagni di ieri, quando è rimasta chiusa mentre le altre Piazze europee macinavano rialzi. In rialzo, sebbene con minore entusiasmo, anche le altre: Parigi sale dell’1,7%, Londra dello 0,7% e Milano dell’1,4 per cento. Ancora positive, a Piazza Affari, Mediobanca e le Generali dopo la mossa di Del Vecchio che ha chiesto di salire al 20% di Piazzetta Cuccia.

La Borsa di Tokyo, in mattinata, è riuscita a spuntare un rialzo dell’1,2% puntando più sulle speranze di una ripresa economica globale con un numero crescente di paesi che riaprono gradualmente che alle tensioni tra Usa e Cina, tornate anche in campo commerciale. Ieri sera, Wall Street ha chiuso in rialzo sulla scorta degli indici Pmi e Ism sul settore manifatturiero in recupero: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,36% e il Nasdaq lo 0,66%.

La previsione francese peggiora a -11% da -8%

Se la ripresa effettivamente ci sarà, dovrà percorrere una lunga strada per riportare l’attività economica ai livelli antecedenti la pandemia. Un chiaro segnale è arriavato da Parigi, dove il governo stima ora per il 2020 un calo dell’11% del Pil francese a causa del coronavirus e del blocco delle attività imposto per arginare i contagi. Ad annunciare la nuova stima Lo ha riferito il ministro dell’Economia Bruno Le Maire a Rtl. La previsione finora dava il Pil in discesa dell’8%. “Lo shock economico è estremamente brutale”, ha detto Le Maire, “ma sono assolutamente convinto che ci sarà un rimbalzo della crescita nel 2021”.


La doppia cifra di calo, ufficializzata dal titolare delle Finanze, non ha praticamente eguali in Europa. Ma getta così un’ombra su tutte le altre economie, che potrebbero esser chiamate a revisionare le loro stime. In Italia, il Documento di economia e finanza – ultimo atto ufficiale del governo – indicava una previsione di calo del Pil dell’8%. Dopo il dato Istat sul primo trimestre, nel quale il prodotto si è contratto del 5,3%, il ministro Gualtieri ha commentato che i numeri dell’Istituto “sono migliori di quanto previsto” (il governo indicava un -5,5% nel primo periodo dell’anno) e rimarcato che “è positivo non solo che siamo in linea con quello che noi abbiamo previsto”, ma anche che “questo governo ha sempre fatto previsioni prudenti e per questo le nostre previsioni sono credibili”. Nell’ultima relazione di Bankitalia, a dire il vero, la forbice indicata è stata più pessimistica, con una oscillazione che varia tra il -9 e il -13% di Pil a fine anno.

D’altra parte, già la Commissione europea aggiornando le sue previsioni macroeconomiche (il 6 maggio) aveva indicato per l’Italia un calo del 9,5% del Pil 2020, peggio solo la Grecia con -9,7% e poco meglio la Spagna con -9,4%. La Francia era accreditata a Bruxelles di un calo dell’8,2%, la Germania del 6,5%. Previsione, quest’ultima, confermata anche da una delle ultime proiezioni firmata dall’autorevole istituto Ifo, secondo il quale (stima del 28 maggio) il Pil tedesco è destinato a contrarsi del 6,6% nel 2020 per poi rimbalzare del 10,2 per cento.

Spread stabile, attesa per la Bce

Tornando ai mercati, cresce l’attesa per le decisioni della Bce di giovedì e per il seguente rapporto sul lavoro Usa. Lo spread tra il Btp decennale e omologo Bund tedesco apre a 189 punti, in lieve rialzo rispetto alla chiusura di ieri a 188. Il rendimento del differenziale si attesta all’1,465%. L’euro si muove in lieve calo sul dollaro con la moneta unica scambiata a 1,1128 (1,1134 dollari alla chiusura di ieri di Wall Street). Lieve rialzo invece in confronto dello yen con l’euro a quota 119,89.

Tra le materie prime, quotazioni dell’oro poco mosse sui asiatici. Il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,09% a 1.736 dollari l’oncia. I prezzi del petrolio sono in rialzo e il Wti torna sopra quota 35 dollari al barile dopo il calo di ieri dovuto alle tensioni sociali scoppiate negli Stati Uniti dopo l’uccisione da parte della polizia di George Floyd. La ripresa delle attività in seguito all’allentamento del lockdown fa ben sperare anche per il lungo termine. Secondo diverse fonti l’Opec+ sarebbe intenzionato a prolungare ancora per un paio di mesi i tagli alla produzione previsti sino a fine giugno. Il vertice, in programma inizialmente tra il 9-10 giugno, verrà probabilmente anticipato al 4. Wti avanza dello 0,96% a 35,77 dollari, il Brent guadagna l’1,15% a 38,76 dollari al barile.

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