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Le Borse peggiorano dopo i dazi del Wto. Milano perde il 2,87%

Ott 2, 2019

MILANO – Ore 9:45. I mercati si muovono deboli in una giornata avara di spunti macroeconomici di rilievo. Gli investitori stanno ancora digerendo i deludenti dati sull’attività manifatturiera negli Stati Uniti e in Europa della vigilia, per i quali – sulla sponda occidentale dell’Atlantico – Donald Trump ha ancora una volta accusato la Fed: a settembre, l’Ism manifatturiero – l’indice che misura la performance del settore manifatturiero negli Usa – ha registrato la seconda contrazione mensile consecutiva ed è sceso al livello più basso dal 2009. Mentre nell’Eurozona, l’attività manifatturiera è scivolata sui valori peggiori dall’ottobre 2012.

Numeri che hanno orientato al ribasso l’umore dei mercati: le Borse europee sono in negativo. Milano segna un calo dello 0,75%, Francoforte perde lo 0,9%, Parigi lo 0,85% e Londra l’1,05%. Risale lo spread tra Btp e Bund a inizio giornata a 150 punti, probabilmente indebolito dalla comunicazione da parte del Tesoro di un nuovo btp 10 anni indicizzato all’inflazione europea in emissione attraverso un sindacato di banche.

Chiusura in ribasso per la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che questa mattina ha perso lo 0,49% a 21.778 punti. Ieri sera è stata una seduta negativa anche per Wall Street: il Dow Jones ha perso l’1,28% e il Nasdaq l’1,13%. In Cina i mercati sono rimasti fermi anche oggi per la Festa nazionale, mentre a Hong Kong proseguono le proteste di piazza.

L’euro apre invariato sopra 1,09 dollari. Ieri il biglietto verde ha perso terreno dopo un deludente dato macro negli Usa che segnala un indebolimento del settore manifatturiero a causa della guerra dei dazi. La moneta europea passa di mano a 1,0933 dollari e 117,87 yen. Dollaro/yen rimbalza a 107,81.

Tra i pochi dati macro odierni, a settembre l’indice che misura la fiducia dei consumatori in Giappone si è attestato a 35,6 punti, in ribasso rispetto ai 36,5 punti stimati dal consensus, e in rallentamento rispetto ai precedenti 37,1 di luglio. Più avanti si segnala la sola pubblicazione del sondaggio Adp sui nuovi occupati negli Stati Uniti. Sul fronte politico, a Roma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il Segretario di Stato Usa, Michael Pompeo, si incontrano: al centro la questione commerciale, con il Wto che dovrà esprimersi sui dazi americani contro i prodotti europei.

I prezzi del petrolio sono estremamente volatili: ieri sera al Nymex hanno chiuso in ribasso per il deludente dato sull’indice Ism manifatturiero Usa e stamane, sui mercati asiatici, hanno ripreso a salire, in previsione di un calo delle scorte settimanali Usa. I future sul Light crude Wti avanzano di 67 cent a 54,29 dollari e quelli sul Brent crescono di 48 cent a 59,37 dollari al barile.

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