MILANO – Ore 10.30. In Europa i listini ripartono positivi, mettendo per il momento da parte le tensioni legate alla crisi in Catalogna dopo che Madrid ha annunciato che sabato avvierà la sospensione dell’autonomia catalana. Milano sale dello 0,46%, Londra dello 0,24%, Francoforte sale dello 0,42%, Parigi cresce 0,22%, Madrid si muove invece poco sotto la parità.

Tokyo chiude in leggero rialzo dello 0,04% approfittando dell’indebolimento dello yen spinto sul dollaro, mentre si rafforzano le speranze sul concretizzarsi sulla realizzazione del piano di riduzione fiscale promesso da Donald Trump e sembrano arrivare schiarite sul fronte della nomina del successore di Janet Yellen alla guida della Fed.

Al cambio con il biglietto verde l’euro vale in mattinata 1,1814, non lontano dalla chiusura di ieri. Continua la flessione dello spread. Il differenziale Btp/Bund si attesta a 161 punti con il rendimento del decennale italiano al 2,02%.

In una giornata povera di spunti in arrivo dall’agenda macroeconomica si guarda tuttavia alle agenzie di rating. Fitch potrebbe aggiornare oggi quello dell’Italia mentre Moody’s si esprimerà sulla Germania. Dagli Stati Uniti sono attesi i dati relativi alle vendite di case esistenti a settembre.

Petrolio in rialzo dopo il calo della vigilia con i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 6 centesimi e passano di mano a 51,35 dollari al barile. Il brent sale di appena 1 centesimo a 57,34 dollari. Di segno opposto rispetto al dollaro, l’oro scende a fronte di un recupero del dollaro con il piano sulle tasse della presidenza Trump ed i record di Wall Street: il lingotto con consegna immediata cede lo 0,5% e passa di mano a 1.283 dollari l’oncia..