MILANO – Le Borse asiatiche hanno ufficialmente lasciato alle spalle il breve periodo di correzione, spinte ancora dai ecord di Wall Street che ha recuperato ottimismo grazie alle trimestrali positive e agli spiragli sulla riforma fiscale di Donald Trump. I listini europei sono positivi ma poco mossi. Milano sale dello 0,1% in apertura, Parigi dello 0,04%, Francoforte dello 0,06% e Londra dello 0,04%.
La corsa dell’indice Msci Asia Pacific, sopra ai picchi del 2007
L’orientamento al rialzo ha portato la Borsa di Tokyo a guadagnare mezzo punto percentuale (+0,48%), frenata negli entusiasmi in vista di una festività nazionale. Evento di rilievo a Hong Kong, dove l’indice Hang Seng per la prima volta dalla fine del 2007 è passato sopra quota 30.000 punti, per la prima volta dalla fine del 2007, prima di ritracciare. Il listino ha guadagnato circa il 30% da inizio anno grazie anche al gigante internet Tencent che ha raddoppiato il suo valore nello stesso periodo arrivando ad una capitalizzazione di 500 miliardi di dollari e superando addirittura Facebook. L’indice Msci Asia Pacific, che sintetizza l’andamento delle azioni dell’area, ha superato i picchi antecedenti la crisi economica. Segni positivi in tutte le Borse della zona, con Shangai in rialzo di circa mezzo punto, Seul e Singapore in progresso dello 0,3%, Taipei e Sydney che guadagnano lo 0,4%.
Come nota Bloomberg, a mettere ulteriore benzina nel motore è stato il fatto che Goldman Sachs ha alzato le sue stime sull’andamento delle azioni americane nel 2018, sottolineando che la crescita economica solida e la riforma fiscale saranno un propulsore per gli utili aziendali. Lo S&P500, secondo la banca d’affari, salirà l’anno prossimo fino a 2.850 punti: significa avere di fronte una crescita potenziale di oltre 10 punti percentuali. Non a caso, la seduta di ieri a Wall Street è finita in territorio record per i principali indici, grazie alla corsa dei titoli tecnologici dovuta a una serie di trimestrali superiori alle stime degli analisti. Il dow ha aggiunto lo 0,69%, l’S&P 500 lo 0,65% e il Nasdaq l’1,06%.
A Piazza Affari il tema dominante resta quello bancario, con Carige osservata speciale: oggi parte l’aumento di capitale a 1 centesimo e dai relativi documenti l’operazione da 560 milioni risulta coperta per 360. Emerge anche che ci sono tre ispezioni in corso da parte della Vigilanza, mentre ci sono rischi per un nuovo aumento di capitale a conclusione del test Srep 2017 sulla solidità. Occhi anche su Telecom, della quale ha parlato il titolare del Mise, Carlo Calenda, a Circo Massimo su Radio Capital: “L’interesse mio e di Gentiloni non è fare la multa più grande possibile” alla società “ma vogliamo che le regole siano rispettate e la rete sia neutrale”.
Dalla Commissione europea si attendono i giudizi sulle leggi di Bilancio: come scrive Repubblica in edicola, per l’Italia arriverà una richiesta di Manovra-bis a maggio per tappare un buco da 5 miliardi su due anni. In Europa si parla poi di fiducia dei consumatori, mentre negli Usa l’agenda è ricca con i verbali della Fed, le richieste di mutui e sussidi di disoccupazione, gli ordini di beni durevoli, la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan e le scorte di petrolio. Apertura in lieve rialzo per l’euro sopra 1,17 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1765 dollari e 131,34 yen. Dollaro in calo sullo yen a 112,03. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è stabile a 141 punti base per un rendimento del decennale italiano all’1,75%.
L’oro è in rialzo sui mercati asiatici a 1.283,50 dollari l’oncia guadagnando lo 0,23%. Il prezzo del petrolio apre in rialzo, in attesa del vertice Opec di fine mese, dal quale ci si aspetta un prolungamento dell’accordo sui tagli alla produzione. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti salgono di 87 cent a 57,70 dollari e quelli sul Brent crescono di 42 cent a 62,99 dollari.