Il cuore degli italiani ha smesso di battere per le Fiat? Ce lo dicono i valori commerciali registrati a ottobre 2024, dove la Casa torinese non ha chiuso al primo posto, in termini di immatricolazioni. È la terza volta che ciò accade e se, come dice un noto adagio, se due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno prova. Abituati da sempre a vedere il Costruttore in cima alle vendite, la perdita di posizioni stupisce tanto i fan quanto gli analisti di settore.
Solo terza a ottobre
La matematica non è un’opinione: nel decimo mese dell’anno altre due rivali hanno fatto meglio, una tedesca, l’altra giapponese. Sì, stiamo parlando di Volkswagen e Toyota. Le due superpotenze delle quattro ruote a livello mondiale ora comandano pure lungo la nostra penisola. Ed è curioso notare come VW viva un periodo abbastanza positivo nei nostri confini, mentre altrove soffra di gravi problemi.
Nelle ultime settimane il colosso di Wolfsburg ha paventato la chiusura di ben tre stabilimenti, motivo di preoccupazione tra i lavoratori. Da simbolo di solidità, ha perso parte del proprio “tocco magico”, basato su produzioni pragmatiche ed evolute sotto il profilo tecnologico , che mai tradirebbero i rispettivi conducenti. In Italia i valori la premiano, a conferma dell’appeal conservato agli occhi della popolazione.
Se in Germania hanno poco motivo di sorridere, a Fiat va peggio. Nei nostri confini il mese mandato agli archivi ha visto 10.928 nuove targhe VW, 10.630 Toyota e 9.194 Fiat. Insomma, ha preso un discreto margine la concorrenza estera, mentre nello stesso mese del 2023 Fiat immatricolava quasi il doppio delle vetture rispetto alle controparti. Ora, il Lingotto siede ancora sul trono: da inizio 2024 ha venduto più auto di qualunque altro, 128.785 a voler essere precisi. Dietro di lei figurano Toyota, a 102.480, e VW a 100.307.
L’azienda diretta da Olivier François ha riportato una flessione di ben il 13,9% da gennaio a settembre, contro il +25,84% dei giapponesi e il -2,56% tedesco. La forbice appare troppo ampia da lasciar immaginare un sorpasso, tuttavia la compagnia delle Tre Ellissi potrebbe far sentire il fiato sul collo alla leader. Ora proviamo, però, a capire cos’abbia provato la fase critica di Fiat.
I principali fattori
Il principale fattore scatenante sembra essere la transizione della gamma, in pieno svolgimento. Dei pilastri importanti sono stati ritirati e deve tuttora avvenire la piena commercializzazione delle recenti novità. In secondo luogo, si fa attendere l’apertura degli ordini riguardo alla Grande Panda, a differenza di quanto accade Francia, dove sono già noti i prezzi di listino. La best seller per eccellenza dei nostri confini arriva a una svolta cruciale.
Lo avevano promesso Carlos Tavares e soci: la nuova generazione avrebbe abbracciato la svolta green e hanno mantenuto la parola. La versione elettrica decreta un prima e un dopo. Sebbene non si tratti di un completo addio alla combustione interna, il marchio piemontese fa soprattutto affidamento sulla BEV. Legata alla Citroën e-C3 dalla stessa meccanica, da lei dipenderanno buona parte delle sorti future del marchio. D’altronde, il tempo si fa sentire sulle 500X e Tipo, ormai presenti nelle concessionarie da quasi un decennio.