LA GARA – La FIS sconvolge il programma del weekend di Kitzbuhel: spostata la discesa libera al venerdì, lo slalom speciale al sabato e il SuperG alla domenica. Le Streifè tirata a lucido: una pista che tocca l’80% di pendenza, che schiaccia gli atleti in una compressione continua e li porta dentro una centrifuga a 140 km/h. Sessantamila persone si posizionano sotto il salto dell’Hausbergkante: i primi applausi li prendono HannesReichelt e Matthias Mayer, ma il migliore dei primi dieci atleti è Beat Feuz.
Lo svizzero mostra di essere di un’altra categoria e chiude con 90 centesimi di vantaggio. L’unico a tenere testa all’elvetico è Dominik Paris. L’azzurro è un fulmine, talmente veloce che è costretto a commettere errori, ma li sfrutta per aumentare la velocità. Ad ogni intermedio incrementa il vantaggio e chiude sul traguardo con 20 centesimi su Feuz. È un trionfo, il terzo inCoppa del Mondo in questa stagione, per l’azzurro. Bene anche Christof Innerhofer che non riesce però a tenere il passo del suo connazionale: all’arrivo è terzo nella classifica provvisoria, ma Striedinger lo scalza dal podio.