Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro, come da cerimoniale, sulla tomba del Milite ignoto all’Altare della Patria dando così via alle celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica. Era infatti il 2 giugno 1946 quando venticinque milioni di italiane (ed era la prima volta per le donne) e di italiani si recarono alle urne per votare l`Assemblea Costituente e per il referendum istituzionale che doveva decidere fra Repubblica e Monarchia.
Prima, in un videomessaggio per Rai Italia, la rete per gli italiani all’estero, il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare come l’Italia sia una cosa sola con l’Europa, come un sistema unico nel quale muoversi. Lo ha fatto parlando di lavoro, di ricerca, di opportunità: “Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata – non priva di disagi e di rischi – bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta”. Perché “il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero. Talenti, preziosi e apprezzati; consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi” ha detto il capo dello Stato affermando che “si tratta di passare dalla ‘fuga’ dei cervelli, alla – circolazione – dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”.