La Tesla Model 3 ha perso lo slancio del passato. Soltanto lo scorso dicembre il SUV festeggiava il titolo di auto più venduta in Europa, ma, salvo improbabili rimonte, difficilmente bisserà il successo. Infatti, le performance registrate nella prima metà del 2024 le valgono una modesta nona posizione, con 79.024 immatricolazioni, contro le 104.119 di dodici mesi prima. Per rilanciarne le sorti, la Casa americana ha applicato uno sconto di ben 6.000 euro in Germania e portato il prezzo sullo stesso livello della Model 3 in Italia. A politiche simili ormai siamo anche abituati.
Un rebus irrisolvibile
A partire dal gennaio 2023 Elon Musk ha abbassata molto le soglie d’accesso dei modelli che compongono il listino della Tesla Model Y. Nonostante gli utili dell’ultimo bilancio siano stati tutto fuorché esaltanti, a causa del basso margine di guadagno, il tycoon sudafricano intende proseguire nella stessa direzione. In un vecchio incontro con la stampa aveva addirittura aperto alla messa in commercio dei veicoli a parità del costo di produzione.
Un’uscita nemmeno poi tanto clamorosa, data la propensione dell’imprenditore a rilasciare dichiarazioni scioccanti. Resterebbe poi da scoprire come possa rendere remunerativo un business simile. Stando ad alcune fonti vicine alla Casa texana, potrebbe puntare molto sui contenuti aggiuntivi, da acquistare parte quali l’Autopilot e il Full-Self Driving (FSD). Ma non divaghiamo e cerchiamo di passare in rassegna il verdetto del mercato nella prima metà dell’anno in corso.
Se restringiamo lo zoom alle sole elettriche, allora la Tesla Model Y continua a dominare la scena. Le difficoltà vengono semmai a galla nel prendere in analisi tutte le alimentazioni. Perché, anche se la Commissione Europea spinge per il bando delle vetture endotermiche nel 2035, i conducenti serbano degli evidenti dubbi.
In Italia qualche timido segnale di crescita è avvenuto con gli ecobonus, andati esauriti in pochissime ore riguardo alle BEV; tuttavia, parliamo pur sempre di una nicchia. E vale altrettanto altrove, anche in quei Paesi dal reddito medio superiore. Lo stop agli incentivi disposti in Germania ha, ad esempio, avuto un duro contraccolpo e la mossa di Musk cerca proprio di metterci la proverbiale toppa.
La tradizione prevale sull’innovazione
Il Costruttore è messo in crisi da numerose concorrenti tradizionali, da Volkswagen a BMW, passando per Volvo e MG (rinata sotto il controllo della cinese SAIC Motor). Ciascuna di loro gode di buona salute, in particolare VW, confermatosi il gruppo numero uno nel Vecchio Continente. Nella classifica dei singoli modelli, occupa ben due posizioni. Quinta troviamo la T-Roc (88.933 nuove targhe), dietro alle storiche rivali francesi Renault Clio (90.662) e Peugeot 208 (90.625). La minima forbice che separa la coppia di connazionali lascia presagire una seconda metà dell’anno molto combattuta, in un’avvincente corsa al podio.
Le posizioni di testa appaiono, però, già belle che prenotate. Reduce da un 2023 in penombra, il restyling dell’ottava generazione ha giovato alla Volkswagen Golf (105.494 vetture), un punto fermo di Wolfsburg. Meglio di lei ha fatto esclusivamente la Dacia Sandero, a quota 116.554, in crescita di 16.378 esemplari rispetto allo stesso periodo del 2023. Salvo improbabili rimonte, alla Tesla Model Y toccherà cedere lo scettro a una delle due.