AGI – “Ho avuto una settimana molto particolare. Sono andata in ospedale, mio marito mi ha alzato le mani”. È il contenuto di un audio, diffuso in rete da una emittente locale, che la 42enne Vincenza Angrisano ha inviato a un’amica su WhatsApp nei giorni scorsi, prima che il 28 novembre scorso il marito, il 51enne Luigi Leonetti, la uccidesse sferrandole tre coltellate tra petto e torace, mentre erano nella loro abitazione, a tre chilometri dal centro abitato di Andria.
L’uomo è ora in carcere, a Lucera (Fg), accusato di omicidio volontario aggravato dall’aver commesso il fatto contro la coniuge. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, cinque giorni prima del femminicidio, il 23 novembre, la donna “ricorreva a cure mediche presso un ospedale” della Bat e “dichiarava di esser stata percossa con due schiaffi al volto, venendo dimessa, a seguito delle cure del caso, con una prognosi di quattro giorni”.
“I rapporti tra i due coniugi si erano incrinati circa un mese fa”, quando la vittima “confessava di voler interrompere la relazione coniugale – si legge nel comunicato diffuso dai carabinieri -. Da quel momento sarebbero iniziati una serie di litigi tra i due in cui venivano proferite da entrambi le parti reciproche ingiurie”. L’audio dovrebbe risalire al giorno successivo al 23 novembre: la vittima dice all’amica che non sarebbe riuscita a passare da lei.
“Non ero nei tempi per venire da te – si ascolta – perchè andavo da casa di mia madre a casa mia, cercavo di stare quanto più lontano da casa mia”. Il pm della procura di Trani, Francesco Chiechi, ha disposto l’autopsia sul corpo della 42enne: domani mattina sarà conferito l’incarico al dottor Francesco Vinci dell’istituto di Medicina legale del policlinico di Bari.