• 3 Dicembre 2024 18:37

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L’attacco hacker contro ‘Internet Archive’. A rischio milioni di dati personali

Ott 10, 2024

Agi – Il sito Internet Archive, una delle più grandi e usate biblioteche digitali, non è più accessibile da giovedì dopo che il suo fondatore ha annunciato un grave attacco informatico che ha portato alla perdita di dati che potrebbero interessare milioni di utenti. Brewster Kahle ha spiegato su X di essere al lavoro per ripristinare il servizio del sito che ha co-fondato nel 1996 e per migliorarne la sicurezza. Internet Archive è un’organizzazione senza scopo di lucro che riunisce ricercatori e accademici e i cui strumenti sono ampiamente utilizzati dai verificatori di tutto il mondo. Un attacco DDoS “denial of service”, che consiste nel mettere fuori uso un sistema inondandolo di richieste, “ha danneggiato il nostro sito” ed esposto i dati personali degli utenti (nome utente, indirizzo e-mail e password), ha scritto mercoledì sera.

 

Kahle ha spiegato come gli hacker abbiano reso inaccessibili sia il sito principale che la sua “Open Library”, un catalogo digitale di libri pubblicati in tutto il mondo, aggiungendo che la priorità era proteggere i dati degli utenti prima di ripristinare il servizio. Gli utenti hanno riferito mercoledì di essere stati accolti sul sito da una finestra con un messaggio ironico degli hacker, che annunciava che i dati di 31 milioni di utenti erano stati violati. Il sito HIBP, che permette agli utenti di scoprire se i loro dati sono stati violati, ha confermato questa cifra su X.

 

 

La funzione più nota di Internet Archive è la “Wayback Machine”, che consente di salvare le pagine web sotto forma di archivi non modificabili. Internet Archive conserva sui suoi server copie di milioni di pagine web, archiviate automaticamente o su richiesta degli utenti. Queste copie, liberamente accessibili online, sopravvivono a qualsiasi modifica apportata alle pagine web archiviate, anche se queste vengono cancellate.

 

 

La Wayback Machine, come altri siti di archiviazione, è quindi un elemento indispensabile per i fact-checkers, che la utilizzano per rintracciare le pubblicazioni cancellate e garantire che le prove utilizzate nei loro articoli siano sempre visibili ai lettori. Può anche essere utilizzata per documentare le modifiche apportate a determinati contenuti nel corso del tempo. Sotto attacco, quindi, cìè una sorta di macchina del tempo che conserva la memoria di quel che è stato pubblicato online, una miniera preziosa di conoscenza, dati e storie delle nostre vite digitali.

 

 

 

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