AGI – La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno arrestato il latitante Gaspare Ofria. Nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento definitivo di condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione. L’uomo, nipote del boss mafioso Gaetano Badalamenti, era latitante da circa 2 anni. Ofria era stato infatti condannato nel 2023 ad espiare un cumulo di pene relativo ad alcune condanne subite negli anni precedenti, tra cui una per bancarotta fraudolenta in concorso, un’altra per uso illecito di carte di credito in concorso, ed infine un’ultima per la violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Il ricercato, grazie alle attività d’indagine coordinate dalla Procura di Genova e svolte dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, tra cui servizi di osservazione nei confronti dei familiari, dopo numerosi mesi d’indagine, è stato localizzato a Sofia, in Bulgaria, dove, grazie all’emissione da parte della Procura della Repubblica di Genova di un mandato di arresto europeo, su indicazione degli investigatori, è stato individuato e tratto in arresto dalla Polizia Bulgara in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Dopo la convalida dell’arresto dall’autorità giudiziaria bulgara, Ofria è stato tradotto in Italia su un volo aereo, ed è atterrato a Roma-Fiumicino, dove gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Genova e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Genova, hanno eseguito nei suoi confronti il provvedimento definitivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, portando il condannato in carcere.
Tano Badalamenti è morto nel 2004, dopo la condanna all’ergastolo quale mandante dell’omicidio di Peppino Impastato, avvenuto nel 1979. I militari, coordinati dal colonnello Michele Lastella e gli agenti guidati da Carlo Bartelli hanno prelevato Ofria a Fiumicino, dopo che il latitante in precedenza era stato individuato dagli investigatori italiani in Bulgaria. Ofria si era trasferito in Toscana nei primi anni 80, dopo aver subito un sequestro di beni poiché ritenuto legato alle cosche “perdenti” nella guerra contro i corleonesi. E sempre in Toscana aveva creato la base dei propri affari, estesi alla Liguria tanto che i processi per i quali è scattato l’arresto di oggi si erano svolti a Genova.