Garage Italia è l’hub creativo fondato da Lapo Elkann, che oggi rimane senza la grande figura portante del manager e creatore. Proprio così, Lapo ha pubblicato su Twitter un post in cui dichiara di aver lasciato ogni sua carica, presentando le dimissioni immediate.
E così rinuncia al suo ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore di Garage Italia Customs Srl, scrivendo quanto segue: “In disaccordo con i nuovi soci, con effetto immediato mi dimetto da presidente onorario e membro del CdA della società che controlla Garage Italia”.
L’hub è stato recentemente acquisito da Youngtimers Asset Company AG, lo scorso mese di luglio. In un secondo tweet Lapo Elkann ha aggiunto: “Grazie ai dipendenti, soci fondatori e partner con i quali abbiamo condiviso e creato progetti unici e indimenticabili insieme. Ci tengo a ringraziarvi uno ad uno dal profondo del cuore”.
La società è interamente detenuta dallo stesso imprenditore, che ovviamente continuerà a guidarla da titolare de “L’Astronave” di Piazzale Accursio a Milano e di FB Garage Srl, attiva nell’organizzazione di eventi. Ma quali sono le ragioni del disaccordo tra Lapo Elkann e i nuovi soci, che stanno alla base della scelta di dimettersi da parte del fondatore stesso?
Come abbiamo già detto, ed è noto, il nipote di Gianni Agnelli aveva già ceduto la scorsa estate il suo atelier di car tailoring alla svizzera Youngtimers, diventando tra l’altro uno dei principali azionisti della società. Il progetto Garage Italia Customs è celebre per l’esclusiva sede di piazzale Accursio a Milano, nata grazie ad un intervento di riqualificazione della storica area di servizio Eni, ma anche per le sue creazioni meravigliose e uniche che abbiamo visto in questi anni, come la 500 Spiaggina e l’esclusiva Pagani Huayra Lampo, o ancora la 500 Jolly Icon-e.
Molto probabilmente, secondo quanto dichiarato, le idee di Lapo Elkann, che ha una visione strategica e industriale di lungo periodo, sono andate ‘contro’ quello che invece è l’approccio finanziario a breve termine dei nuovi soci. Anche l’elettrificazione delle auto, avviata dal manager Elkann già da alcuni anni, è stata uno dei motivi di scontro, gli svizzeri vorrebbero puntare ad altro.