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Lancia Flaminia Sport Zagato: l’eleganza corsaiola degli anni Sessanta

Ago 29, 2025

Alla fine degli anni Cinquanta l’Italia corre tra le strade del boom economico. Il mercato si espande, le città si popola sempre più di persone e automobili, mentre gli appassionati delle quattro ruote iniziano a porre attenzione alle prestazioni. Un periodo in cui Lancia si può vantare di aver recentemente dato vita al primo motore V6 al mondo – a bordo dell’Aurelia – ma già si prepara a voler osare di più.

Così nel 1957 debutta Lancia Flaminia al Salone di Ginevra, come naturale evoluzione proprio dell’Aurelia. Si tratta di una berlina potente e spaziosa, che non vuole rinunciare a nulla, come una vera ammiraglia. In quegli anni il mercato chiede auto più spaziose e moderne, seguendo la scia delle vetture tedesche e inglesi.

La risposta di Lancia è un progetto ambizioso, che unisce la tradizionale qualità costruttiva del marchio a un design firmato Pininfarina, elegante ma attuale e proiettato al futuro. Il telaio a scocca portante, la meccanica raffinata e il motore V6, derivato da quello Aurelia ma profondamente aggiornato, la posiziona come vettura di alta gamma, capace di rivolgersi a una clientela esigente: industriali, professionisti e istituzioni. Non a caso diviene presto l’auto preferita delle alte cariche dello Stato e utilizzata persino come vettura presidenziale.

Pininfarina, Zagato, Touring

Come spesso accade nella storia dell’automobile italiana, la Flaminia non si limita alla sola versione berlina: i carrozzieri più prestigiosi ricevono il compito di interpretarla. Tra Pininfarina, Touring e Zagato, nasce una dinastia di varianti che ancora oggi alcuni definiscono l’apice del design automobilistico italiano. Tre carrozzieri con il compito di disegnare tre progetti diversi su una stessa base:

Pininfarina interpreta la Flaminia con una coupé elegante, sobria e perfetta per chi desidera un’auto raffinata da gran turismo;
Touring anche interpreta la Flaminia come un’auto da viaggio, dando vita alla sua GT nelle versioni coupé e cabrio;
Zagato, infine, è da sempre la carrozzeria più orientata alla sportività, per questo da vita a una sportiva due posti prestazionale e leggera, senza rinunciare all’eleganza Lancia.

È qui che la storia prende una piega entusiasmante, perché la mano di Zagato porta alla nascita di un modello che ancora oggi viene ricordata, grazie alla mano di un grande designer.

Sotheby’sLancia Flaminia Sport Zagato, eleganza e sportività anni ’60

La matita di Ercole Spada

Per parlare della Flaminia Sport non si può prescindere dalla figura di Ercole Spada, giovane designer che in Zagato trova il terreno ideale per esprimere il suo talento. Spada, all’epoca appena entrato nell’atelier milanese, disegna una carrozzeria morbida, filante, senza fronzoli ma evoluta rispetto al modello originario. In questo progetto l’aerodinamica non è un dettaglio secondario: le linee armoniose sono studiate per ridurre la resistenza e garantire velocità ed efficienza.

Il risultato è un corpo vettura basso, con parafanghi anteriori leggermente pronunciati e una coda rastremata, quasi tronca, che diventa un tratto distintivo. Non è un vezzo estetico, Zagato ha già introdotto soluzioni simili sulle auto da corsa e Spada le reinterpreta con eleganza. La Flaminia Sport non è un’auto appariscente, ma è subito chiaro che ha qualcosa di speciale. 

La presentazione nel 1958

Il debutto ufficiale avviene al Salone di Torino del 1958, accanto alle versioni firmate dagli altri due carrozzieri. Mentre quest’ultimi puntano su raffinatezza e comfort, la Flaminia Sport Zagato attira gli sguardi degli appassionati più sportivi. È più compatta, più aggressiva e soprattutto ha un’anima da corsa.

Sotto il cofano pulsa il celebre V6 derivato dall’Aurelia, il primo al mondo a essere montato su un’auto di serie. Nella Flaminia Sport trova un nuovo sviluppo, con cubature differenti a seconda delle versioni e una progressione fluida che ben si sposa con la leggerezza della carrozzeria Zagato.

Dati tecnici Flaminia Sport prima serie:

motore: V6 a 60°, 2.458 cm³;
potenza: circa 119 CV a 5.300 giri/min;
velocità massima: 180 km/h;
trasmissione: cambio manuale a 4 rapporti;
peso: poco sopra i 1.200 kg, grazie alla costruzione leggera Zagato.

Numeri che, letti oggi, possono sembrare modesti, ma che a fine anni Cinquanta rappresentano un equilibrio perfetto tra utilizzo stradale e vocazione sportiva.

L’evoluzione fino alla Supersport

La storia non si ferma alla prima serie. Negli anni si susseguono alcuni aggiornamenti, specialmente dal punto di vista delle prestazioni, che con la Flaminia 3C Sport del 1962 raggiunge i 140 CV, addirittura 150, con l’aumento di cilindrata a 2.8 L. Nel 1963 arriva la Flaminia Supersport, un’evoluzione completa del concetto originale. La linea si affina ulteriormente, l’anteriore si assottiglia e il posteriore si fa più deciso, con quella che viene definita la coda “tronca”. È un aggiornamento che la proietta pienamente negli anni Sessanta, senza perdere il tocco di raffinatezza Zagato.

Anche la meccanica cresce: il V6 passa da 2,8 litri a 3,0 litri, con potenze che arrivano fino a 152 CV. La velocità massima supera i 200 km/h, un traguardo che certifica la vocazione sportiva della vettura. La Flaminia Super Sport diventa così l’auto perfetta per chi desidera distinguersi: una gran turismo due posti, esclusiva e performante, che non teme il confronto con le sportive europee dell’epoca, dalle Jaguar alle Maserati.

Pochissimi esemplari per gli appassionati

Se già la Flaminia berlina era un’auto per pochi, la versione Sport Zagato rappresenta un vero e proprio oggetto da collezione. La produzione di entrambe le versioni è estremamente limitata:

prima serie (1959-1961): 99 esemplari;
seconda serie (1962-1963): circa 100 esemplari;
Supersport (1964-1967): poco più di 150 esemplari.

Numeri esili rispetto alle auto di serie dell’epoca. E proprio questa rarità, unita alla bellezza della linea e al blasone del marchio, rende la Flaminia Sport una delle Lancia più ricercate sul mercato collezionistico. Oggi, trovarne una in condizioni originali è un’impresa da veri intenditori. Alle aste internazionali, le cifre hanno superato in più occasioni i 200 mila euro, segno che il fascino di questa vettura non conosce tempo. Ogni esemplare racconta una storia di passione, di design artigianale e di un’Italia capace di sognare attraverso l’automobile.

La collaborazione tra Lancia e Zagato ha dato vita a una sportiva elegante, veloce e raffinata, capace di segnare un’epoca e di resistere al passare del tempo. Segno di un tempo in cui le case automobilistiche instauravano rapporti con carrozzieri e piccoli artigiani per creare qualcosa di unico e far crescere il mercato sotto il segno della bellezza.

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