• 23 Novembre 2024 23:44

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Lancia anni Settanta e Ottanta: i modelli che hanno scritto la storia

Giu 2, 2024

Lancia è uno dei marchi automobilistici più importanti del nostro Paese. Fondata il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia a Torino, sin da subito mostrò la propria vocazione per i veicoli di lusso. La storia di questo brand però è anche una delle più tormentate con vari passaggi di consegne e momenti epici intervallati da clamorosi tonfi. Nel 1958 ad esempio fu acquistata da Carlo Pesenti, proprietario di Italcementi e nel 1969, lo stesso Pesenti, per sventare una scalata del gruppo industriale di Michele Sindona fu costretto a cederla alla FIAT. Nel 1986, invece, dopo l’acquisizione da parte dell’IRI dell’Alfa Romeo, fu accorpato a quest’ultimo marchio in un’unica controllata: Alfa-Lancia Industriale.

In seguito i due marchi furono nuovamente scorporati e nel 2007 la Lancia divenne Lancia Automobiles. Al momento l’azienda è entrata a far parte del gruppo Stallantis e sta attraversando un momento di grande rilancio. Negli ultimi anni, infatti, fondamentalmente Lancia si era concentrata su un unico modello: la Ypsilon. Negli ultimi mesi però proprio la Lancia è stata interessata da diversi annunci. Oltre alla nuova Ypsilon con motore elettrico, infatti, sono pronte ad arrivare anche la nuova Gamma e la nuova Delta con motori elettrici. Infine l’azienda ha già annunciato l’abbandono totale dei propulsori termici a partire dal 2028.

Lancia, gli anni ’70 e la rinascita

Con l’inizio degli anni ’70 combacia anche l’acquisizione da parte FIAT della Lancia. Nello stesso periodo il colosso capitanato da Gianni Agnelli aveva comprato anche Autobianchi e Ferrari. La nuova proprietà decise come primo atto quello di chiudere la divisione industriale visto che questa rappresentava uno sperpero di denaro. Uno dei primi veicoli lanciati dalla nuova Lancia fresca di acquisizione FIAT fu la Beta. Prodotta dal 1972 al 1984 ebbe diverse varianti. Servì all’epoca per provare a rilanciare gli stabilimenti di Chivasso. Venduta anche in Inghilterra e Nordamerica era dotata di un motore di derivazione FIAT. Pochi anni dopo la Casa del Lingotto decise di avviare anche la produzione della Gamma. Purtroppo però questo progetto, non ebbe il successo sperato.

Dal 1976 al 1984, infatti, vendette poco più di 20mila esemplari. Fu prodotta negli anni in 3 diverse motorizzazioni, la 1999 cm³, la 2484 cm ³ e un’altra 2484 cm³ a iniezione. Per il primo propulsore la velocità massima di punta era di 185 km/h, mentre gli altri due arrivavano a sfiorare i 195 km/h.

In quegli stessi anni però si fece strada anche un modello che poi divenne leggendario: la Stratos. Disegnata da Marcello Gandini per Bertone era dotata di motore e cambio V6 Ferrari Dino. In particolare questo modello è entrato nella storia per i suoi successi sportivi. La Stratos, infatti, portò a casa il titolo di campione del mondo rally nelle stagioni 1974, 1975 e 1976 diventando un vero e proprio culto tra gli appassionati.

Fonte: iStockLancia Stratos, iconica auto degli ’70

Il coniglio dal cilindro però fu tirato fuori per Lancia nel 1979, quando fu battezzata la Delta. Disegnata da Giorgetto Giugiaro sulla base meccanica della Ritmo. Vincitrice del premio auto dell’anno 1980 vendette oltre mezzo milione di esemplari. Numeri che rilanciarono definitivamente il marchio Lancia. Fu inoltre la prima vettura ad avere la convergenza regolabile su tutte e quattro le ruote. Anche con la Delta, Lancia si lanciò nel campionato rally riuscendo a portare a casa ben 6 titoli consecutivi dal 1987 al 1992.

Gli anni ’80 e l’esplosione definitiva di Lancia

Se gli anni ’70 erano stati ricchi di successi con qualche scricchiolio, gli anni ’80 decretano definitivamente l’exploit di Lancia. Nel 1982 è la volta della Prisma, ideata sulla base della Delta da Giugiaro. Debutta con una motorizzazione prettamente a benzina prima dell’arrivo di un motore Diesel  da 65 CV dal 1984 e di un Turbodiesel da 80 CV dal 1985. Dotata anche di aria condizionata ebbe enorme successo.

Il clou però giunge nel 1984, quando durante il salone dell’automobile di Torino viene presentata al mondo la nuova ammiraglia: la Lancia Thema. Anche questo modello sarà partorito dalla mente di Giugiaro che sfrutterà lo stesso pianale in dotazione anche a Saab 9000, FIAT Croma e Alfa Romeo 164. Una mossa utilizzata da FIAT naturalmente per contenere i costi.

Fonte: Ufficio Stampa StellantisLancia Thema Turbo 16V LX 2a Serie, una delle auto più belle della sua generazione

Tra le varianti più iconiche di questo modello si ricorda senza dubbio la Thema Ferrari che montava un motore 8 cilindri e 32 valvole con un’erogazione di 215 CV derivato da quello della Ferrari Mondial. Infine fu iconica anche la versione Limousine utilizzata da personalità di spicco nel panorama italiano come Gianni Agnelli e il Presidente della Repubblica Italiana.

Nel 1985, invece, arriva una vera rivoluzione per il mondo Lancia che sino a quel momento si era occupata principalmente di modelli di lusso. Al salone dell’automobile di Ginevra, infatti, viene presentata la Y10, una piccola tre porte che apre la strada a Lancia nel settore delle citycar. Prodotta dal 1985 al 1995 riuscì a vendere oltre 1 milione di esemplari praticamente in tutto il mondo.

In alcuni paesi però come l’Italia, la Francia e il Giappone, questa vettura sarà griffata Autobianchi. Secondo i dati di vendita dell’epoca la vettura fu molto apprezzata soprattutto da un pubblico femminile per la sua linea compatta. Vari furono naturalmente le motorizzazioni, ma tutte a benzina. La più “veloce” del gruppo fu la 1050 Turbo capace di toccare i 180 km/h e in produzione dal 1985 al 1989.

Fonte: Ufficio Stampa StellantisY10, prima citycar della storia Lancia

Per chiudere gli anni’80, infine, Lancia mise in commercio nel 1989 la Dedra. Tre volumi nata dalla collaborazione con l’I.De.A Institute, aveva una linea molto raffinata ed elegante. Nata con l’arduo compito di soppiantare la Prisma, fece registrare un buon volume di vendite (oltre 400mila esemplari).

A questo modello fu data notevole attenzione da parte degli ingegneri Lancia che si concentrarono particolarmente negli interni, curati in ogni minimo dettaglio. La Dedra era dotata di computer di viaggio, sedili anteriori con regolazione elettrica, il climatizzatore automatico e anche le tendine parasole. Insomma optional che la rendevano una vera e propria auto di lusso.

Molti dei modelli Lancia visti negli anni ’70 e ’80 sono diventati così iconici che oggi vengono riproposti in maniera aggiornata da parte del marchio come la Delta del 2008 e la nuova Gamma elettrica in arrivo. Queste auto ancora oggi stuzzicano così tanto la fantasia degli appassionati che sono l’oggetto preferito dei designer che provano ad immaginarne le possibili forme di ipotetici rivisitazioni future.

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