L’assassino di Lala Kamara, la 26enne italo-senegalese uccisa a Manchester dove era emigrata a lavorare come infermiera, rimarrà in carcere a vita. Il delitto risale al 9 marzo quando la giovane bresciana è stata strangolata durante un tentativo di rapina. In carcere Mustapha Dia, all’epoca dell’omicidio 21 anni, amico della vittima. La decisione della giustizia inglese è arrivata davanti ai parenti della giovane bresciana che si sono detti “soddisfatti” della giustizia britannica.
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Lala Kamara fu trovata morta nell’appartamento in cui viveva con due amiche a Manchester. La polizia inglese, dopo aver inizialmente fermato due persone, aveva incriminato uno dei due, Mustapha Dia, che ha compiuto 22 anni ad agosto. “Lala è stata uccisa per soldi, è stata strangolata”, aveva raccontato il padre della vittima. I due fermati conoscevano la giovane, frequentavano la casa dove abitava e uno sarebbe un parente di una coinquilina di Lala.
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“Lala – ha ricordato chi la conosceva – era una ragazza sorridente, la prima cosa che vedevi erano i suoi denti perché era solare, allegra, sempre felice”. A Manchester si era trasferita da qualche tempo, dopo aver vissuto anche a Londra: in Inghilterra Lala cercava fortuna, aveva frequentato un corso specialistico e il lunedì successivo alla sua morte avrebbe iniziato a lavorare come infermiera.