• 31 Ottobre 2024 10:19

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L’addio di Conte all’Inter, accordo con buonuscita da 7,5 milioni 

Mag 26, 2021

AGI – Antonio Conte lascia l’Inter. L’annuncio ufficiale è arrivato alle 19.21, al termine di una lunga giornata in cui si erano inseguite mille voci: “FC Internazionale Milano comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’allenatore Antonio Conte – si legge nel comunicato ufficiale – tutto il club desidera ringraziare Antonio per lo straordinario lavoro svolto, culminato con la conquista del diciannovesimo Scudetto. Antonio Conte rimarrà per sempre nella storia del nostro club”.

L’allenatore voleva continuare il lavoro fatto negli ultimi due anni, a condizione che la squadra non fosse privata dei giocatori migliori e che, al contrario, venisse rinforzata. La proprietà, invece, chiedeva un mercato con circa 100 milioni di attivo con il possibile sacrificio di uno o due top player. Troppo distanti le due posizioni per sperare in un punto di incontro, e la risoluzione dell’accordo con un anno di anticipo sulla scadenza (all’allenatore andranno 7,5 milioni come buonuscita) è stata la logica conseguenza. 

Così, se lo scorso 2 maggio, dopo il pareggio tra Sassuolo e Atalanta che regalava lo scudetto all’Inter, la sede di Viale della Liberazione era stata una delle mete di pellegrinaggio del popolo nerazzurro, meno di un mese dopo è stata teatro della protesta da parte della Curva Nord, che in mattinata aveva esposto due striscioni all’indirizzo della società con messaggi eloquenti: “Ridimensionare i campioni è solo da cogl…, mister, staff e giocatori non si toccano!” e “Zhang prenditi le tue responsabilità o lascia la nostra città”.

Richieste rimaste inascoltate, con l’ennesima rivoluzione alle porte. Nel pomeriggio in sede si è visto Tullio, procuratore di Darmian, Ranocchia e Bastoni, ma anche di Simone Inzaghi, nome accostato all’Inter per l’eventuale dopo Conte: “Non abbiamo parlato di allenatori – ha detto all’uscita – sono venuto per i miei giocatori. Bastoni? Stiamo lavorando al rinnovo”.

In casa Inter, però, oggi è stata anche una giornata di lutto per la scomparsa a 82 anni di Tarcisio Burgnich, 12 stagioni all’Inter e 467 partite disputate con quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. “Ci sono degli uomini che vorresti sempre avere al tuo fianco, dei calciatori che vorresti sempre nella tua squadra, delle leggende che vorresti facciano sempre parte della tua storia”, si legge nella lunga nota che il club gli ha dedicato.

“Tarcisio Burgnich ha incarnato la forza e i valori del nostro Club e l’Inter ha avuto il privilegio di vederlo lottare per i propri colori: statuario, implacabile, umile e sempre leale. Ha formato con Giacinto Facchetti una delle coppie di terzini più forti del mondo in quell’Inter dove la difesa era un punto fermo, forgiata dal mago Herrera con campioni preparati atleticamente e mentalmente per affrontare e fermare ogni tipo di avversario. Ciao Tarcisio, sarai sempre la nostra ‘Roccia'”. 

 

AGI – Antonio Conte lascia l’Inter. L’annuncio ufficiale è arrivato alle 19.21, al termine di una lunga giornata in cui si erano inseguite mille voci: “FC Internazionale Milano comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’allenatore Antonio Conte – si legge nel comunicato ufficiale – tutto il club desidera ringraziare Antonio per lo straordinario lavoro svolto, culminato con la conquista del diciannovesimo Scudetto. Antonio Conte rimarrà per sempre nella storia del nostro club”.
L’allenatore voleva continuare il lavoro fatto negli ultimi due anni, a condizione che la squadra non fosse privata dei giocatori migliori e che, al contrario, venisse rinforzata. La proprietà, invece, chiedeva un mercato con circa 100 milioni di attivo con il possibile sacrificio di uno o due top player. Troppo distanti le due posizioni per sperare in un punto di incontro, e la risoluzione dell’accordo con un anno di anticipo sulla scadenza (all’allenatore andranno 7,5 milioni come buonuscita) è stata la logica conseguenza. 
Così, se lo scorso 2 maggio, dopo il pareggio tra Sassuolo e Atalanta che regalava lo scudetto all’Inter, la sede di Viale della Liberazione era stata una delle mete di pellegrinaggio del popolo nerazzurro, meno di un mese dopo è stata teatro della protesta da parte della Curva Nord, che in mattinata aveva esposto due striscioni all’indirizzo della società con messaggi eloquenti: “Ridimensionare i campioni è solo da cogl…, mister, staff e giocatori non si toccano!” e “Zhang prenditi le tue responsabilità o lascia la nostra città”.
Richieste rimaste inascoltate, con l’ennesima rivoluzione alle porte. Nel pomeriggio in sede si è visto Tullio, procuratore di Darmian, Ranocchia e Bastoni, ma anche di Simone Inzaghi, nome accostato all’Inter per l’eventuale dopo Conte: “Non abbiamo parlato di allenatori – ha detto all’uscita – sono venuto per i miei giocatori. Bastoni? Stiamo lavorando al rinnovo”.
In casa Inter, però, oggi è stata anche una giornata di lutto per la scomparsa a 82 anni di Tarcisio Burgnich, 12 stagioni all’Inter e 467 partite disputate con quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. “Ci sono degli uomini che vorresti sempre avere al tuo fianco, dei calciatori che vorresti sempre nella tua squadra, delle leggende che vorresti facciano sempre parte della tua storia”, si legge nella lunga nota che il club gli ha dedicato.
“Tarcisio Burgnich ha incarnato la forza e i valori del nostro Club e l’Inter ha avuto il privilegio di vederlo lottare per i propri colori: statuario, implacabile, umile e sempre leale. Ha formato con Giacinto Facchetti una delle coppie di terzini più forti del mondo in quell’Inter dove la difesa era un punto fermo, forgiata dal mago Herrera con campioni preparati atleticamente e mentalmente per affrontare e fermare ogni tipo di avversario. Ciao Tarcisio, sarai sempre la nostra ‘Roccia'”. 
 

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