AGI – Carla Fracci “se n’è andata in punta di piedi”, salutata “dalla gente e dal suo pubblico che l’amava tanto”. Sono le parole della sorella Marisa, rotte dal pianto dopo i funerali dell‘artista scomparsa giovedì 27 maggio a 84 anni dopo una lunga lotta contro un tumore.
Anche alle esequie celebrate nella Basilica di San Marco, dopo la camera ardente di venerdì nel foyer del Teatro alla Scala, era presente tanta gente comune accorsa per salutare un’ultima volta l’etoile del Piermarini. Lunghi applausi hanno accolto l’arrivo del feretro coperto di gladioli e rose bianche sul sagrato della chiesa del quartiere Brera, e altrettanti hanno accompagnato la salma quando ha lasciato la chiesa diretta al cimitero di Lambrate.
“La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del mistero, fino a quel crinale che dovrà oltrepassare da sola, e lì l’attende il Signore con le braccia aperte”, ha detto nell’omelia il monsignor Gianni Zappa.
Un’omelia ascoltata dai banchi della chiesa dai familiari della “stella della danza”, dal ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, dal sindaco Giuseppe Sala, dal sovrintendente della Scala, Dominique Meyer, e dai ballerini Roberto Bolle ed Eleonora Abbagnato.
Commossi il marito dell’etoile e regista Beppe Menegatti, il figlio Francesco e i nipoti. “Abbiate cura del Teatro, della Scala e soprattutto della danza che è sempre più viva ed è tra le bellezze che salverà il mondo”, ha detto il marito al termine del funerale.
Franceschini, che ha assistito alle esquie senza rilasciare dichiarazioni, “mi ha fatto le condoglianze, è stato molto carino e molto affettuoso – ha aggiunto Menegatti – Gli ho ricordato l’importanza della danza e questo bisogno assoluto che ha il balletto di formare nuovi maestri che mantengano la tradizione e di avere i mezzi per produrre gli spettacoli che vadano in tutte le parti del mondo, in Italia e in tutte le province, perchè c’è un grande e immenso desiderio di danza”.
In occasione dei funerali il sindaco aveva proclamato il lutto cittadino in segno di cordoglio e di partecipazione dell’intera comunità milanese per la scomparsa della Fracci. “Purtroppo in questi cinque anni da sindaco ho assistito a funerali eccellenti, pensavo stamattina a Umberto Veronesi, di cui ero molto amico, oppure a ex sindaci, ma non ho mai visto un’unione così della città per una persona come per Carla Fracci”, ha detto il primo cittadino che come prima iniziativa per onorare la sua memoria ha chiesto all’Atm, la municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico del capoluogo lombardo, di dedicare un tram “tutto bianco” della linea numero ‘1’.
“E’ un modo per portare riconoscenza a Carla Fracci perchè noi milanesi alla fine anche siamo persone semplici che fanno del lavoro un atto di devozione. Questa idea così milanese di costruirsi dalle basi è stata incarnata da una persona. Lei andava fiera delle sue origini e di suo padre tranviere per cui ci è venuto naturale pensare a un’iniziativa del genere, poi magari verranno anche altre dediche ma partire da questa ci sembrava più giusto”.
Anche il Piermarini ha in cantiere un grande evento per omaggiare la ballerina: “Faremo qualcosa di particolare, qualcosa di importante, di bello e spero di commovente – ha spiegato il sovrintendente Meyer – Lunedì presentiamo la prossima stagione, abbiamo avuto poco tempo per pensarci, ma faremo qualcosa di importante”.