• 23 Novembre 2024 15:30

Corriere NET

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La Turchia ai quarti di finale, un Paese ai piedi dell’Aeroplanino

Lug 3, 2024

AGI – La Turchia esulta per la sua terza qualificazione ai quarti di finale di un Europeo e ringrazia il suo ct, Vincenzo Montella. “Grazias” ha detto, in un italiano stentato, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan nella telefonata alla squadra dopo la vittoria sull’Austria a Lipsia. “Tesekkurler Baskan”, ‘grazie presidente’ ha replicato in turco in turco il 50enne tecnico campano. “Grazie di tutto”, ha aggiunto Erdogan, “purtroppo impegni politici mi impediscono di venire a vedere le partite, ma vi seguo passo passo e con il cuore sono con voi”. “Ne sono sicuro”, ha risposto il ct.

 

 

“Grande Montella”, ha titolato il quotidiano sportivo Fanatik lodandone le mosse tattiche che “hanno impedito il pressing austriaco”. A esaltarlo sono gli stessi media che lo avevano messo sulla graticola per aver tenuto in panchina il gioiello del Real Madrid, Arda Guler, nella seconda partita della fase a gironi, persa 3-0 con il Portogallo. “Ai quarti un’altra vendetta ci aspetta”, e’ il titolo di Aksam riferito alla sfida con l’Olanda che nel 2021 aveva asfaltato 6-1 la squadra della mezzaluna (proprio come l’Austria prima di questo europeo). 

 

Montella, unico tecnico italiano (su 5) approdato tra le migliori otto, è ormai entrato nel cuore dei turchi, stampa e tifosi. Qualcuno sui social ne celebra le scelte e lo chiama ‘comandante’. Per una volta è il Paese intero a gongolare in modo trasversale. Qualcuno tira in ballo la mezzaluna riflessa sulle acque del Bosforo in questi giorni, cosi’ simile a quella della bandiera turca, altri ringraziano il riflesso felino con cui il portiere Mert Gunok ha negato il pareggio all’ultimo minuto, qualcun altro ammette “il primo gol e’ stato un regalo del destino”.

 

Di certo c’è che tutti i tifosi ormai ci credono, l’Olanda non fa paura e la squadra sembra aver trovato lo spirito mostrato nel girone di qualificazione. “Ho rivisto la squadra che ha condotto il girone e vinto con la Croazia, ho rivisto lo stesso spirito”, le parole di Montella a fine gara. Proprio il 6-1 rifilato dall’Austria lo scorso marzo aveva fatto temere che il giocattolo si fosse rotto e che la splendida squadra che aveva vinto il girone di qualificazione si fosse persa. Le vittorie contro Georgia, Repubblica Ceca e ora Austria hanno però fatto bene alla seconda squadra più giovane del torneo, tecnicamente dotata, ma tremendamente emotiva, capace di alti e bassi.

 

 

I quarti di finale hanno fatto rivivere a Istanbul le atmosfere del 2008, quando all’Europeo la nazionale di Fatih Terim raggiunse le semifinali prima di arrendersi alla Germania. Canti, fumogeni e caroselli hanno caratterizzato la notte di Istanbul e maxi-schermi sono spuntati in diverse parti della città. A crederci è anche quella ‘seconda Turchia’ fatta di tre milioni di persone che vivono in Germania: con 130 mila tifosi presenti sugli spalti nella fase a gironi, i turchi sono diventati la prima tifoseria dell’Europeo. “Qui siamo in Germania, qui non saremo mai in trasferta”, ha scandito il telecronista ieri all’inizio del match quando il tifo dei sostenitori turchi era assordante. Una marea di bandiere rosse con la mezzaluna ha invaso non solo Lipsia ieri, ma tutto il Paese è ora determinato ad andare avanti, fino a Berlino, sotto la guida del suo condottiero italiano. 

 

A fare da contraltare alla gioia sportiva di un intero Paese, c’è il caso politico legato all’esultanza del giocatore Merih Demiral il quale dopo il secondo gol all’Austria ha fatto il gesto dei lupi grigi, un’organizzazione nazionalista turca: l’Uefa ha aperto un’inchiesta per “comportamento inappropriato” in base all’articolo 31 del regolamento disciplinare.

 

Ne mutlu Türküm diyene! pic.twitter.com/4K3kVPFxgW

— Merih Demiral (@Merihdemiral)
July 2, 2024

 

Dure le reazioni in Germania e in Austria, dove la presenza di migliaia di turchi affiliati al gruppo di estrema destra rappresenta un problema di ordine pubblico. Il ‘segno del lupo’ che consiste nell’unire pollice e medio lasciando alte le altre dita a imitare un lupo, è addirittura vietato in Austria, dove il gruppo è messo al bando e il suo saluto è punibile con un’ammenda fino a 4mila euro. “Questi paramilitari sono responsabili di migliaia di morti e sono al governo con il partito di Erdogan”, ha denunciato su X il giornalista austriaco Michael Bonvalot.

 

La ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, ha condannato il gesto di Demiral, spiegando che “i simboli dell’estremismo di destra non hanno spazio negli stadi” della Germania, e ha sollecitato sanzioni per il difensore turco. Il difensore ex Juve e Atalanta dopo la partita di Lipsia ha peraltro difeso la sua esultanza dopo la partita di Lipsia: “Ce l’avevo in mente e l’ho fatta”, ha affermato, “sono molto fiero perchè sono turco”. Su X poi ha postato la foto con il motto di Mustafa Kemal Ataturk, “felice colui che si dice turco”.

 

 

Il ministro dello Sport turco, Osman Askin Bak, ha condiviso la foto su X con il commento “Detto tutto” e una bandiera turca sullo sfondo. Nel 2021 il Parlamento europeo ha invitato tutti gli Stati membri dell’Ue a inserire i Lupi grigi nella lista nera delle organizzazioni terroristiche perchè sono una minaccia per chiunque abbia origini armene, curde o greche. Fu un Lupo grigio, Mehmet Alì Aca, a sparare a Papa Giovanni Paolo II nel 1981, in quella che è senza dubbio l’operazione terroristica più nota del gruppo a livello internazionale.

 

Ankara difende Demiral, convocato l’ambasciatore

Dura reazione della Turchia alle critiche a Demiral per l’esultanza con il saluto dei Lupi grigi. Il governo di Ankara ha convocato l’ambasciatore tedesco per protestare contro la dichiarazione del ministro dell’Interno della Germania, Nancy Faeser, secondo cui “i simboli dell’estrema destra turca non devono avere spazio negli stadi” tedeschi.

 

In un comunicato, inoltre, il ministero degli Esteri ha definito “inaccettabile” l’inchiesta aperta dall’Uefa a carico del difensore ex Sassuolo, Juve e Atalanta. Gli ha fatto eco il ministro della Giustizia, Yilmaz Tunc: “Riteniamo inaccettabili sia l’apertura di un fascicolo da parte della Uefa, sia le dichiarazioni del ministro dell’Interno tedesco. Assistiamo a tante esultanze su cui si chiude un occhio, anche razziste e islamofobe – ha detto il Guardasigilli – qui si alza la voce solo perchè si tratta della Turchia. Un chiaro tentativo di gettare un’ombra sui risultati della nostra nazionale, che sono sicuro non si lascerà condizionare”. 

 

 

 

AGI – La Turchia esulta per la sua terza qualificazione ai quarti di finale di un Europeo e ringrazia il suo ct, Vincenzo Montella. “Grazias” ha detto, in un italiano stentato, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan nella telefonata alla squadra dopo la vittoria sull’Austria a Lipsia. “Tesekkurler Baskan”, ‘grazie presidente’ ha replicato in turco in turco il 50enne tecnico campano. “Grazie di tutto”, ha aggiunto Erdogan, “purtroppo impegni politici mi impediscono di venire a vedere le partite, ma vi seguo passo passo e con il cuore sono con voi”. “Ne sono sicuro”, ha risposto il ct.
 

 
“Grande Montella”, ha titolato il quotidiano sportivo Fanatik lodandone le mosse tattiche che “hanno impedito il pressing austriaco”. A esaltarlo sono gli stessi media che lo avevano messo sulla graticola per aver tenuto in panchina il gioiello del Real Madrid, Arda Guler, nella seconda partita della fase a gironi, persa 3-0 con il Portogallo. “Ai quarti un’altra vendetta ci aspetta”, e’ il titolo di Aksam riferito alla sfida con l’Olanda che nel 2021 aveva asfaltato 6-1 la squadra della mezzaluna (proprio come l’Austria prima di questo europeo). 
 
Montella, unico tecnico italiano (su 5) approdato tra le migliori otto, è ormai entrato nel cuore dei turchi, stampa e tifosi. Qualcuno sui social ne celebra le scelte e lo chiama ‘comandante’. Per una volta è il Paese intero a gongolare in modo trasversale. Qualcuno tira in ballo la mezzaluna riflessa sulle acque del Bosforo in questi giorni, cosi’ simile a quella della bandiera turca, altri ringraziano il riflesso felino con cui il portiere Mert Gunok ha negato il pareggio all’ultimo minuto, qualcun altro ammette “il primo gol e’ stato un regalo del destino”.
 
Di certo c’è che tutti i tifosi ormai ci credono, l’Olanda non fa paura e la squadra sembra aver trovato lo spirito mostrato nel girone di qualificazione. “Ho rivisto la squadra che ha condotto il girone e vinto con la Croazia, ho rivisto lo stesso spirito”, le parole di Montella a fine gara. Proprio il 6-1 rifilato dall’Austria lo scorso marzo aveva fatto temere che il giocattolo si fosse rotto e che la splendida squadra che aveva vinto il girone di qualificazione si fosse persa. Le vittorie contro Georgia, Repubblica Ceca e ora Austria hanno però fatto bene alla seconda squadra più giovane del torneo, tecnicamente dotata, ma tremendamente emotiva, capace di alti e bassi.
 

 
I quarti di finale hanno fatto rivivere a Istanbul le atmosfere del 2008, quando all’Europeo la nazionale di Fatih Terim raggiunse le semifinali prima di arrendersi alla Germania. Canti, fumogeni e caroselli hanno caratterizzato la notte di Istanbul e maxi-schermi sono spuntati in diverse parti della città. A crederci è anche quella ‘seconda Turchia’ fatta di tre milioni di persone che vivono in Germania: con 130 mila tifosi presenti sugli spalti nella fase a gironi, i turchi sono diventati la prima tifoseria dell’Europeo. “Qui siamo in Germania, qui non saremo mai in trasferta”, ha scandito il telecronista ieri all’inizio del match quando il tifo dei sostenitori turchi era assordante. Una marea di bandiere rosse con la mezzaluna ha invaso non solo Lipsia ieri, ma tutto il Paese è ora determinato ad andare avanti, fino a Berlino, sotto la guida del suo condottiero italiano. 
 
A fare da contraltare alla gioia sportiva di un intero Paese, c’è il caso politico legato all’esultanza del giocatore Merih Demiral il quale dopo il secondo gol all’Austria ha fatto il gesto dei lupi grigi, un’organizzazione nazionalista turca: l’Uefa ha aperto un’inchiesta per “comportamento inappropriato” in base all’articolo 31 del regolamento disciplinare.
 

Ne mutlu Türküm diyene! pic.twitter.com/4K3kVPFxgW — Merih Demiral (@Merihdemiral)
July 2, 2024

 
Dure le reazioni in Germania e in Austria, dove la presenza di migliaia di turchi affiliati al gruppo di estrema destra rappresenta un problema di ordine pubblico. Il ‘segno del lupo’ che consiste nell’unire pollice e medio lasciando alte le altre dita a imitare un lupo, è addirittura vietato in Austria, dove il gruppo è messo al bando e il suo saluto è punibile con un’ammenda fino a 4mila euro. “Questi paramilitari sono responsabili di migliaia di morti e sono al governo con il partito di Erdogan”, ha denunciato su X il giornalista austriaco Michael Bonvalot.
 
La ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, ha condannato il gesto di Demiral, spiegando che “i simboli dell’estremismo di destra non hanno spazio negli stadi” della Germania, e ha sollecitato sanzioni per il difensore turco. Il difensore ex Juve e Atalanta dopo la partita di Lipsia ha peraltro difeso la sua esultanza dopo la partita di Lipsia: “Ce l’avevo in mente e l’ho fatta”, ha affermato, “sono molto fiero perchè sono turco”. Su X poi ha postato la foto con il motto di Mustafa Kemal Ataturk, “felice colui che si dice turco”.
 

 
Il ministro dello Sport turco, Osman Askin Bak, ha condiviso la foto su X con il commento “Detto tutto” e una bandiera turca sullo sfondo. Nel 2021 il Parlamento europeo ha invitato tutti gli Stati membri dell’Ue a inserire i Lupi grigi nella lista nera delle organizzazioni terroristiche perchè sono una minaccia per chiunque abbia origini armene, curde o greche. Fu un Lupo grigio, Mehmet Alì Aca, a sparare a Papa Giovanni Paolo II nel 1981, in quella che è senza dubbio l’operazione terroristica più nota del gruppo a livello internazionale.
 
Ankara difende Demiral, convocato l’ambasciatore
Dura reazione della Turchia alle critiche a Demiral per l’esultanza con il saluto dei Lupi grigi. Il governo di Ankara ha convocato l’ambasciatore tedesco per protestare contro la dichiarazione del ministro dell’Interno della Germania, Nancy Faeser, secondo cui “i simboli dell’estrema destra turca non devono avere spazio negli stadi” tedeschi.
 
In un comunicato, inoltre, il ministero degli Esteri ha definito “inaccettabile” l’inchiesta aperta dall’Uefa a carico del difensore ex Sassuolo, Juve e Atalanta. Gli ha fatto eco il ministro della Giustizia, Yilmaz Tunc: “Riteniamo inaccettabili sia l’apertura di un fascicolo da parte della Uefa, sia le dichiarazioni del ministro dell’Interno tedesco. Assistiamo a tante esultanze su cui si chiude un occhio, anche razziste e islamofobe – ha detto il Guardasigilli – qui si alza la voce solo perchè si tratta della Turchia. Un chiaro tentativo di gettare un’ombra sui risultati della nostra nazionale, che sono sicuro non si lascerà condizionare”. 
 
 
 

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