AGI – È un’immagine straziante, che è finita su tutti i giornali e i telegiornali: tre ragazzi stretti in un abbraccio su uno strato di ghiaia e sassi della riva di un fiume che sta ricevendo la piena. Il livello dell’acqua sale vertiginosamente, mentre loro, un giovane, la fidanzata e un’amica, si stringono sempre più forte, sperando che i soccorsi arrivino. Quel che è successo dopo quel video, che ha fatto anche il giro del web, è noto e rende il momento ancora più triste e tragico.
Le due giovani sono state trovate a distanza dal punto in cui erano state viste l’ultima volta. Del ragazzo non si hanno ancora tracce. Risulta sempre disperso e le ricerche sono ancora in corso. La piena del Natisone gli ha riservato il destino più crudele.
Le polemiche e un’inchiesta sulle modalità di soccorso hanno tenuto viva l’attenzione. Ma il sindaco di Premariacco, in provincia di Udine ha pensato che quell’immagine di tre ragazzi che si abbracciano per proteggersi e per scacciare la paura, deve rimanere scolpita per sempre. Un simbolo di solidarietà, altruismo, ma anche un monito per quanti ignorano o non tengono in dovuta considerazione i rischi che la natura può nascondere.
Michele De Sabata ha lanciato infatti l’idea di realizzare una statua che raffiguri l’abbraccio tra Patrizia, Bianca e Cristian, i tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone. Lo scopo dell’opera artistica – che si vorrebbe commissionare allo scultore friulano Giorgio Ciliberti – è duplice: da un lato ricordare le vittime nel loro straordinario slancio altruistico; dall’altro fungere da monito per quanti passeranno sulla spiaggia lungo il Natisone per indicare i rischi dei torrenti e delle loro piene improvvise.