• 11 Ottobre 2024 10:29

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La tecnica degli AirTag: il sistema per rubare le auto di lusso

Ott 11, 2024

Il caso del tentato furto della Range Rover del calciatore del Napoli Juan Jesus è l’occasione giusta per lanciare l’allarme in merito a una nuova tecnica che le bande criminali utilizzano per rubare auto di lusso. Ricorrendo ai localizzatori AirTag di Apple, infatti, i ladri riescono a tracciare la posizione del veicolo per poi scegliere il momento giusto in cui intervenire.

Il meccanismo è molto semplice e, in linea teorica, può essere utilizzato anche con localizzatori prodotti da altre aziende, seguendo lo stesso principio di funzionamento. Le implicazioni sono numerose, con rischi evidenti per la privacy oltre che per la sicurezza della propria auto.  Vediamo i dettagli relativi al funzionamento di questa tecnica.

In cosa consiste la tecnica degli AirTag

Non è la prima volta che la geolocalizzazione di un dispositivo elettronico permette di ritrovare un’auto: era già successo con una Ferrari rubata, ma l’esito in quel caso era stato positivo. La tecnica degli AirTag, invece, è utilizzata dai ladri di auto di lusso per rilevare la posizione di un veicolo (Juan Jesus, con una storia su Instagram, ha dichiarato di aver trovato 5 localizzatori sulla sua vettura nelle ultime settimane). Questi localizzatori si connettono alla rete Dov’è realizzata da Apple che permette agli utenti di ritrovare dispositivi oltre che oggetti a cui viene abbinato un localizzatore.

Il rilevamento della posizione non utilizza la geolocalizzazione satellitare (gli AirTag sono privi di GPS e altri sistemi di localizzazione di questo tipo). Tramite Bluetooth, l’AirTag può essere rilevato da altri dispositivi (gli iPhone ad esempio) che costituiscono la rete.

La banda di ladri che ha tentato di rubare la Range Rover del difensore del Napoli, distruggendo un finestrino e mettendo a soqquadro l’abitacolo, ha quindi nascosto una serie di AirTag nella sua vettura riuscendo così a tracciare la posizione del veicolo in tempo reale. Questo ha permesso ai ladri di seguire Juan Jesus, studiarne i movimenti e scoprire, quindi, il suo indirizzo.

Anche se il “colpo” all’auto di Juan Jesus non è andato a segno, la questione dei localizzatori resta aperta. Ladri di auto di lusso potrebbero tentare di replicare questo sistema per tracciare la posizione delle vittime e dei veicoli da rubare, con il rischi evidenti per gli utenti tracciati.

I malviventi sono sempre più tecnologici e l’utilizzo di AirTag e altri sistemi di localizzazione è solo l’ultima trovata che mostra come anche le novità tecnologiche possano essere utilizzate ai danni degli automobilisti. Fortunatamente, per rilevare e interrompere il tracciamento degli AirTag c’è un rimedio, studiato da Apple per bloccare i tentativi di stalking.

Come evitare il tracciamento

Il trucco degli AirTag può essere contrastato grazie ai rimedi anti-stalking adottati da Apple (per i dispositivi iOS) e Google (per i dispositivi Android). Nel caso dei dispositivi iOS, gli utenti vengono avvisati con un messaggio “AirTag in movimento con te” quando viene rilevato un localizzatore sconosciuto che potrebbe essere stato utilizzato a scopo di stalking.

L’utente, a questo punto, può accedere all’app Dov’è, verificare qual è il dispositivo sconosciuto e bloccarlo, in modo da interrompere il tracciamento. Chi ha uno smartphone Android può utilizzare l’app Tracker Detect di Apple che permette di rilevare gli AirTag sconosciuti, come descritto in precedenza per l’app Dov’è.

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