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La stretta degli Usa sull’esportazione di chip in Cina e Russia

Set 2, 2022

AGI – Gli Stati Uniti hanno stretto le maglie sull’esportazione di chip di Intelligenza Artificiale in Cina e Russia e imposto a Nvidia e Amd, due tra i principali produttori di chip americani, una licenza speciale per i traffici verso le aziende di Pechino e Mosca. È quanto risulta da un documento depositato alla fine di agosto alla Securities and Exchange Commission dalle autorità governative e reso noto nei giorni scorsi.

A Nvidia Il governo degli Stati Uniti, si legge, ha “imposto un nuovo requisito di licenza, in vigore da subito, per qualsiasi esportazione verso la Cina (inclusa Hong Kong) e la Russia dei prodotti A100 e del futuro H100”. Coinvolti anche i sistemi DGX e altre soluzioni equipaggiate con gli acceleratori A100, A100X e H100. Il rischio, secondo Washington, è che i processori vengano utilizzati per scopi militari. Divulgata la notizia delle restrizioni, le azioni di Nvidia sono crollate mercoledì del 6,6%, mentre le azioni di AMD sono scese del 3,7%.

Il provvedimento è frutto di un contesto di tensione crescente tra Usa e Cina, salita alle stelle dopo la recente visita di Nancy Pelosi a Taiwan, dove appunto vengono prodotti i chip per Nvidia e quasi tutte le altre principali aziende di chip. Senza i chip di aziende come Nvidia e AMD, le aziende cinesi non sarebbero in grado di sostenere in modo efficiente le elaborazioni utilizzate per il riconoscimento delle immagini e del parlato.

Il riconoscimento delle immagini e l’elaborazione del linguaggio naturale sono comuni nelle applicazioni consumer come gli smartphone in grado di rispondere a domande e taggare le foto. Ma questi chip possono avere anche usi militari come l’analisi delle immagini satellitari alla ricerca di armi o basi e il filtraggio delle comunicazioni digitali per raggiere informazioni. Non è poi la prima volta che gli Stati Uniti si sono mossi per limitare la fornitura di chip alle aziende cinesi. Nel 2020, l’amministrazione Trump ha vietato ai fornitori di vendere, senza una licenza speciale, chip realizzati utilizzando la tecnologia statunitense a Huawei.

Chip designer Nvidia said that U.S. officials have ordered it to cease exporting two of its top computing chips for artificial intelligence work to China https://t.co/xbinffv3t2 pic.twitter.com/vYQEIPEV21

— Reuters (@Reuters)
September 1, 2022

 

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti non ha precisato quali nuovi criteri ha stabilito per i chip che non possono più essere spediti in Cina, ma ha affermato, come riportato da Reuters, che sta rivedendo le sue politiche e pratiche relative alla Cina per “mantenere le tecnologie avanzate fuori dalle mani sbagliate. Anche se in questo momento non siamo in grado di delineare cambiamenti politici specifici, stiamo adottando un approccio globale per implementare ulteriori azioni necessarie relative alle tecnologie, agli usi finali e agli utenti finali per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e gli interessi di politica estera”.

Il ministero degli Esteri cinese ha accusato gli Stati Uniti di tentare di imporre un “blocco tecnologico” alla Cina, mentre il ministero del Commercio ha affermato che azioni di questo tipo minano la stabilità delle catene di approvvigionamento globali. “Gli Stati Uniti continuano ad abusare delle misure di controllo delle esportazioni per limitare le esportazioni di articoli relativi ai semiconduttori verso la Cina, cosa che la Cina si oppone fermamente” ha detto il portavoce del ministero del Commercio Shu Jieting in una conferenza stampa.

Nvidia dal canto suo fa sapere che le stime per il terzo trimestre fiscale potrebbero essere disattese. La società contava su 400 milioni di dollari di potenziali vendite in Cina, che potrebbero essere soggette al nuovo requisito di licenza e che potrebbero andare in fumo nel caso i clienti non accettino i prodotti alternativi, nel caso in cui il governo neghi la licenza o la conferisca in ritardo. La società ha aggiunto che prevede di richiedere esenzioni alla regola, ma “non ha garanzie” che i funzionari statunitensi le concederanno.

AMD ha confermato di aver ricevuto nuove disposizioni per le esportazioni che le impediscono la spedizione degli acceleratori della serie MI200, mentre le soluzioni MI100 non dovrebbero ricadere nel perimetro della norma. AMD, al momento, non ritiene che le nuove regole avranno un impatto materiale sulla sua attività. 

 

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