• 15 Ottobre 2024 20:30

Corriere NET

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La Spagna ha assegnato quasi 190 milioni di euro a favore di Stellantis e Volkswagen

Ott 15, 2024

Le auto elettriche non sono ancora riuscite a scaldare i cuori degli automobilisti (non solo quelli italiani, il discorso è generale) ma è chiaro a tutti che il futuro della mobilità è proprio l’elettrico. E anche se non si sta procedendo verso questa direzione con la velocità che molti speravano, le scelte dei vari governi stanno portando ad aumentare gli investimenti in questo settore. Una dimostrazione di ciò arriva dalla Spagna: il governo di Madrid, infatti, ha stanziato circa 200 milioni di euro per la realizzazione di gigafactory sul proprio territorio.

Chi beneficerà dei fondi stanziati dal governo spagnolo?

Questi fondi saranno destinati a due dei principali attori europei per quel che riguarda il settore dell’automotive: Stellantis e Volkswagen. Il gruppo Stellantis ha ricevuto ben 133 milioni di euro per la realizzazione di gigafactory a Figueruelas, comune che si trova nei pressi della più nota città di Saragozza.

Altri 54 milioni di euro sono invece stati stanziati alla Volkswagen, attraverso la sua controllata PowerCo, per la realizzazione di una gigafactory a Sagunto, città che si trova nei pressi di Valencia.

Ma non è finita qui, il governo di Madrid si sta infatti preparando a lanciare un altro bando del Perte Vec e a mettere a disposizione circa 1,25 miliardi di euro per nuove sovvenzioni. Dietro alla scelta del governo spagnolo di finanziare colossi come Stellantis e Volkswagen per la realizzazione delle proprie gigafactory sul territorio spagnolo c’è anche una chiara scelta politica, che va oltre alla questione ambientale. Con le due nuove gigafactory ci saranno infatti anche nuovi posti di lavoro.

Che cosa sono le gigafactory?

A questo punto può sorgere spontanea una domanda: ma che cosa sono le gigafactory? Il termine è stato coniato dal fondatore di Tesla, Elon Musk, che lo ha utilizzato per la prima volta nel 2013 per indicare, come d’altronde il nome suggerisce, delle fabbriche di dimensioni enormi dove vengono prodotte batterie per automobili elettriche.

Come si può immaginare, sono fabbriche tecnologicamente molto avanzate e in grado, ogni anno, di produrre batteria per una capacità di accumulo totale di decine e decine di Gigawattora.

Il processo che porta alla produzione di batterie elettriche all’interno di una gigafactory si sviluppa in tre fasi. La prima è quella di produzione degli elettrodi, la seconda è quella di assemblaggio delle celle, la terza e ultima è quella di attivazione delle batterie.

Le gigafactory in Italia e nel resto d’Europa

Il numero di gigafactory nel mondo è, come si può facilmente immaginare, in continuo aumento. Tra le più importanti presenti in Europa c’è sicuramente quella della Tesla in Germania ma la Spagna è uno dei Paesi in generale con il maggior numero di gigafacotry presenti sul proprio territorio: oltre a quelle di Stellantis a Figueruelas e di Volkswagen a Sagunto, vanno citati anche l’impianto di Vitoria-Gasteiz di Basquevolt, nella regione dei Paesi Baschi, e quello presente a Navalmoral de la Mata del colosso cinese Envision.

Per quel che riguarda l’Italia, invece, al momento i progetti per la realizzazione di gigafactory sul nostro territorio sono tre: uno a Termoli, in Abruzzo, che verrà realizzato da ACC, joint venture tra Stellantis, Total e Mercedes Benz. Uno a Teverola, in provincia di Caserta, che sarà realizzato da FAAM e un altro della Volkswagen che sorgerà in Emilia-Romagna.

Il progetto di Stellantis in Spagna

Tornando alla gigafactory di Stellantis a Figueruelas, che il governo spagnolo ha deciso di sovvenzionare con 133 milioni di euro, va sottolineato come l’investimento necessario per la sua realizzazione è di ben 2,5 miliardi di dollari.

Ma va anche sottolineato che, oltre ai 133 milioni, stanziati ora, ce ne sono altri centinaia che la Spagna aveva già stanziato per contribuire alla realizzazione di questo progetto: in totale l’investimento il governo di Madrid ha messo a disposizione di Stellantis ben 300 milioni di euro. Stellantis ha anche ricevuto altri 2 milioni di euro per l’ampliamento di un’altra fabbrica già presente sul territorio spagnolo, per la precisione a Vigo.

Come abbiamo detto in precedenza, uno dei motivi che ha spinto il governo spagnolo ha investire così tanti soldi per la realizzazione della gigafactory di Stellantis è che questo progetto permette di creare nuovi posti di lavoro: in totale saranno circa 3.000 persone che troveranno occupazioni grazie a questo progetto.

Il progetto di Volkswagen in Spagna

La pioggia di milioni in arrivo nelle casse della Volkswagen è invece leggermente inferiore rispetto a quella stanziata dal governo spagnolo per Stellantis: 54 milioni di euro. Il progetto di Volkswagen è quello di diventare sempre di più un punto di riferimento in Europa per quel che riguarda la mobilità elettrica e la gigafactory di Sagunto è destinata a diventare un polo strategica per la produzione delle batterie.

Da segnalare però che questi 54 milioni vanno ad aggiungersi altri 98 milioni che il governo spagnolo aveva deciso di stanziare per la Volkswagen. L’azienda tedesca, tramite il proprio importante progetto, è riuscita però a ottenere un ampliamento dei fondi fino ad appunto 152 milioni di euro.

Anche questo progetto, proprio come quello di Stellantis, dovrebbe inoltre garantire un incremento dell’occupazione grazie alla creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Il futuro della mobilità elettrica

I progetti di Stellantis e di Volkswagen dimostrano come da parte dei principali attori dell’automotive ci sia la volontà di continuare a investire nell’elettrico, nonostante al momento le vendite delle auto a zero emissioni  stiano facendo molta fatica a decollare. Basti pensare che nell’Unione Europea, nel 2024, solamente il 14% del totale delle vetture vendute erano elettriche. E in Itala la percentuale è ancora più bassa: appena il 3,3%.

Ci vorrà anche molto tempo prima che le automobili a zero emissioni superino per numero quelle con altri tipi di motorizzazione ma non c’è dubbio che la strada intrapresa dal settore dell’automotive (oltre che le politiche dei vari governi, dovute all’attenzione sempre crescente da parte dei cittadini per le tematiche ambientali e l’emergenza per il cambiamento climatico) porti sempre di più verso questa direzione.

Non va poi dimenticato che la ricerca si sta muovendo per cercare di superare gli ostacoli che finora non hanno permesso alle automobili elettriche di imporsi sul mercato come il prezzo, l’autonomia della batteria e i tempi di ricarica ancora molto lunghi.

 

 

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