La Procura di Roma apre un fascicolo di indagine sugli scontri avvenuti nella tarda serata di ieri nella zona di Torre Maura dove circa 200 abitanti della zona, supportati anche da militanti di Casapound, sono scesi in strada per protestare contro il trasferimento di alcuni rom in un centro di accoglienza di proprietà del Comune in via dei Codirossoni.
A piazzale Clodio sono in attesa di una informativa dalle forze dell’ordine intervenute. I reati ipotizzati, al momento, sono di danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale durante una vera e propria rivolta, sono stati dati alle fiamme un cassonetto e un’auto. Nel corso dei tafferugli sono stati calpestati e distrutti i panini destinati ai rom: “Devono morire di fame” hanno urlato alcuni. “Dateci i terremotati, gli zingari non li vogliamo”.
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Intanto questa notte, dopo un lungo vertice, il Campidoglio si è piegato alla protesta e ha annunciato che i rom saranno ricollocati altrove. Le 70 persone (33 bambini, 22 donne delle quali tre in stato avanzato di gravidanza) saranno spostate nelle altre strutture cittadine “entro sette giorni. La decisione è stata presa al termine di un lungo incontro svoltosi nella presidenza del VI municipio tra una delegazione dei cittadini della zona e il capo di gabinetto della sindaca Raggi, Stefano Castiglione, la dirigente dell’ufficio rom del Comune, il minisindaco.
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“Da oggi la Sala operativa sociale del Campidoglio inizierà a svuotare il centro – spiega il presidente del sesto municipio Romanella – certo si parla tanto di integrazione e da qualche parte si sarebbe dovuto iniziare – ammonisce – in questo caso siamo proprio caduti dal pero, non eravamo stati informati di nulla. C’è stato un grave difetto di comunicazione (col Comune, ndr), non deve più accadere”.
“Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse. C’era un clima molto pesante, di odio” interviene così la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini (del gruppo dei nomadi, ndr) che rischiavano la vita e l’incolumità personale. Dovere dell’amministrazione è quello di tutelare la vita e l’incolumità delle persone”, aggiunge in riferimento alla decisione di ricollocarli in altre strutture.”Non possiamo cedere all’odio razziale, non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone, e mi riferisco prevalentemente a Casapound e Forza Nuova” ha concluso.
“No a ogni forma di violenza, no allo scaricare sulle periferie ogni genere di problemi. Ribadisco il mio obiettivo per cui sto lavorando da mesi: zero campi rom entro la fine del mio mandato da ministro. Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove” avverte il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Le nostre case, gestite dal Comune, sono abbandonate al degrado. Il mio balcone si muove, ho dovuto riparare una perdita al bagno a spese mie perché ogni volta che aprivo il rubinetto l’inquilino al piano di sotto veniva a suonare”. Giuliana abita in una delle palazzine di via delle Alzavole, a Torre Maura, come del resto la maggior parte dei residenti scesi in strada, la notte scorsa, per protestare. “Viviamo in questo appartamento da 41 anni – racconta Anna, che di anni ne ha 88 -. Prendo 600euro di pensione al mese, il soffitto del bagno mi sta per crollare in testa. Quando chiamo il Comune, mi tengono in attesa un tempo infinito e ora mantengono questi rom”.
Muri portanti con crepe profonde, visti più volte dai vigili del fuoco, balconi senza vetri dopo l’ultimo vento forte che li ha letteralmente fatti saltare, cornicioni a pezzi, citofoni aggiustati alla bell’e meglio dagli inquilini. “Giorni fa un pezzo di cemento mi è caduto sulla macchina, dopo essersi staccato all’improvviso dalla facciata sopra al portone – racconta un uomo -, il parco davanti lo manteniamo noi, i lavori dentro casa pure. Capite che è questo ad accendere il fuoco dell’intolleranza?”.