• 23 Dicembre 2024 8:34

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La previsione sui prezzi delle auto nel 2025: sarà un tornado

Dic 13, 2024

Il 2025 è ormai alle porte e bisogna fare i conti con l’ultimo anno che sta scivolando via e quello che sta per arrivare. Volgendo lo sguardo all’indietro è sicuramente tempo di bilanci, non propriamente positivi per quanto riguarda il mercato dell’auto che ha vissuto e vive una profonda crisi. Le prospettive per il futuro però sono altrettanto nere, complici vari fattori che si vanno a sommare e creano una prospettiva non certo rosea. Per prima cosa, banalmente, le persone che dovrebbero acquistare queste auto sono vittime anche loro di una crisi economica che sta creando disagi ad ogni strato della nostra società.

C’è poi il problema dei costi delle materie prime che negli ultimi anni, tra pandemia e guerre varie, stanno raggiungendo valori esorbitanti. Tutto questo mentre stiamo attraversando una transizione ecologica vista con diffidenza da una parte della clientela. Una transizione che inevitabilmente ha portato anche ad un aumento dei costi delle vetture che utilizzano una tecnologia (quella elettrica) per certi versi ancora giovane e in fase di sviluppo.

La previsione di de Meo

Tutto questo però c’era già nel 2024, quindi perché le prospettive peggiorano guardando al 2025? La risposta arriva direttamente da Luca de Meo, presidente e amministratore delegato di Renault ed ex numero uno di ACEA che ha affermato senza mezze misure, parlando da Bruxelles: “L’imminente regolamento aumenterà il prezzo dei veicoli del 40%”. Una vera batosta per tutti quindi, che viene imputata, da parte del boss del marchio transalpino, all’Europa e alle sue stringenti normative sulle emissioni che prevedono pesanti multe dall’anno prossimo. Il sistema, nato per scoraggiare i costruttori dal vendere auto con motore termico, potrebbe avere ripercussioni terrificanti su tutto il mercato.

Così facendo, infatti, le varie Case saranno costrette a produrre per la maggior parte auto elettriche o ibride, ovvero quelle vetture che in questo momento stanno incontrando meno il gradimento del pubblico. De Meo ha auspicato un cambio di passo dell’Europa anche in relazione alle tanti leggi stringenti esistenti sulla produzione di veicoli che a suo dire rendono: “Tecnicamente impossibile produrre auto di piccole dimensioni”.

Anche l’Italia all’attacco

A fare eco al numero uno di Renault, ci ha pensato nei giorni scorsi anche il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, che ha definito il Green Deal: “Una follia”. Il rappresentante del Governo italiano, appoggiato anche da altri Paesi, ha chiesto all’Europa un cambio di rotta per evitare il fallimento delle Case costruttrici e creare così una crisi ancora più profonda nel mercato dell’auto.

L’UE da par suo deve fare i conti anche con un’invasione di auto cinesi. Proprio per questo si è pensato di immettere dei dazi da pagare per quelle vetture che non sono prodotte sul nostro territorio. Questo però ha subito scatenato una guerra con Pechino che ha studiato e messo in atto delle contromosse. Una situazione che a diversi costruttori, che hanno interessi commerciali anche in Cina, non piace molto. Siamo nell’epoca della globalizzazione e risulta complicato fare protezionismo senza rischiare poi alla fine di danneggiarsi da soli.

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