AGI – Il Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia del farmaco ha dato l’ok alla rimborsabilità della Prep, la Profilassi pre-Esposizione che previene l’Hiv. Il farmaco è ora inserito in fascia A, quindi rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale. Lo afferma, in una nota, Anlaids Onlus, associazione che dal 1985 si batte per la lotta all‘Hiv e Aids.
“La rimborsabilità della Prep – commenta Bruno Marchini, presidente di Anlaids – è un importante passo in avanti nella prevenzione dell’infezione da Hiv, poiché rende il farmaco fruibile da tutte le persone. La Prep è però un percorso, che, oltre alla prescrizione del farmaco comprende lo screening periodico delle infezioni sessualmente trasmesse, che al momento è, nella maggior parte delle regioni italiane, ancora a carico dell’utente. Auspichiamo una completa presa in carico del percorso per garantire una prevenzione efficace e completa consapevolezza”.
Approvata fin dal 2012 della FDA (Food and Drug Administration Statunitense) e nel 2016 dall’EMA, Agenzia europea del farmaco, la PrEP consiste nell’assunzione di compresse, prima e dopo l’esposizione al rischio di contrarre l’HIV (rapporti sessuali senza preservativo, utilizzo in comune di siringhe).
Le analisi restano a pagamento
Composto da tenofovir disoproxil fumarato ed emtricitabina, il farmaco è già da tempo utilizzato per il controllo dell’HIV per cui se ne conoscono bene tollerabilità, sicurezza ed efficacia. Se assunta correttamente, la profilassi offre una protezione dall’infezione che sfiora il 100%: lo certificano tutte le agenzie sanitarie internazionali (ONU, UNAIDS, OMS, EMA, ECDC, ecc) che raccomandano di favorire al massimo l’accesso alla PrEP e lo dimostrano i dati provenienti dai paesi in cui è rimborsabile (tra questi: Francia, Germania, Spagna Portogallo, Belgio, Danimarca, Finlandia, Regno Unito e molti altri).
Destinata, ovviamente, a persone che risultano non aver contratto già l’HIV, la PrEP può essere assunta da tutti, quale che sia identità di genere e orientamento sessuale. In Italia può essere prescritta da specialisti in malattie infettive ma fino a oggi le spese erano tutte a carico dei cittadini: quelle per i farmaci (circa 60 euro a confezione) e spesso anche quelli per gli accertamenti diagnostici richiesti.
La non gratuità della PrEP, sostengono le associazioni, ha costituito per anni una barriera insormontabile per le persone più giovani e per quei gruppi di popolazione più esposti al virus perché socialmente (e dunque economicamente) più vulnerabili.