A Roma c’è un modo di dire (in realtà nemmeno troppo frequentato): fare le cose “alla romanella”. Nel romanesco contemporaneo, significa fare lavori sbrigativi e superficiali, a tirar via, giusto per ridare un lustro apparente a cose abbastanza malmesse. È sicuramente una “romanella” dell’amministrazione Raggi la gettata di asfalto buttata senza troppa grazia sul Lungotevere, a tappare in malo modo i buchi della ciclabile. In Lombardia si direbbe un lavoro fatto “alla carlona”. E a pensare a un “grande Carlo”, il parallelo è servito: molti utenti infatti hanno condiviso sui social network una delle scene finali di Gallo Cedrone, il film di Carlo Verdone del ’98, quando il coatto e immaturo Armando Feroci si candidava a sindaco e in un comizio proponeva di cementificare il Tevere – “Levàmolo, sotteramolo, prosciugamolo!” – per farne un’enorme arteria stradale: “Al posto del fiume una lunga lingua d’asfalto a tre corsie: Los Angeles. Se scóre! Signori, se scóre. Finalmente se scóre a Roma”. “Bravo!”.