• 20 Settembre 2024 3:45

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La nomenclatura dei modelli Audi: il numero indica il motore non la cilindrata

Ago 30, 2024

Audi fino a poco tempo fa indicava con un certo orgoglio la cilindrata dei suoi modelli, con una sigla ben in vista sul portellone dei suoi modelli. Chi non ricorda i vari 1.6 TDI, 2.0 TDI o 3.0 TDI. Un po’ di tempo fa la Casa di Ingolstadt ha deciso di varare una rivoluzione, che ha visto sparire sostanzialmente questa sigla molto intuibile, per utilizzare una serie di numeri con i quali indicare la potenza del motore sotto al cofano. Bene, non tutti hanno gradito questa scelta, anche perché la casa dei “Quattro Anelli” ha creato qualche difficoltà con questa soluzione, anche se ormai quasi tutti si sono già abituati.

L’attuale identificazione dei modelli Audi

La nomenclatura che identifica i modelli tramite una sigla, dunque, non indica più la cilindrata (anche se qualcuno distrattamente potrebbe ancora pensarlo) del motore che giace sotto al cofano, ma solamente due numeri che, invece, specificano la potenza dell’unità montata in un determinato modello. In questa maniera Audi ha scelto di dare una maggiore importanza alla potenza espressa dalla vettura, anziché premiare la cilindrata, come accadeva nel passato. L’attuale nomenclatura dei modelli prevede numeri che vanno da un minimo di 30, ad un massimo di 70 per le vetture più sportive e con migliori prestazioni.

Nello specifico i numeri che identificano le fasce di potenza sono:

30 (81 – 91 kw);
35 (110 – 120 kw);
40 (125 – 150 kw);
45 (169 – 185 kw);
50 (210 – 230 kw);
55 (245 – 275 kw);
60 (320 – 340 kw);
70 (da 400 kw a salire).

Come orientarsi nella nomenclatura di Audi

Per comprendere meglio le varie misure basti pensare che 1 kw corrisponde a 1,36 cv. Questa rivoluzione scelta da Audi, è stata illustrata da Dietmar Voggenreiter, all’epoca del cambiamento responsabile vendite e marketing della celebre casa automobilistica: “In un momento in cui i powertrain alternativi stanno assumendo sempre maggiore importanza – aveva spiegato Voggenreiter -, il numero dei cilindri o la cilindrata stanno diventando indicatori sempre meno importanti delle caratteristiche di un’auto. Grazie alla nuova nomenclatura – aveva aggiunto -, la chiarezza e la logica di definizioni relative alla potenza renderà possibile ai nostri clienti distinguere tra diversi livelli di prestazioni“.

Come tutto è partito

Il cambiamento adottato nella nomenclatura della gamma Audi era partito l’Audi A8, la grande ammiraglia fiore all’occhiello della produzione della Casa di Quattro Anelli. Fu deciso di partire proprio con quella macchina, poiché dotata di una variegata serie di propulsori, fra i quali spiccavano il sei cilindri 3.0 TDI da 210 kw e il 3.0 TFSI da 250 kw.

Le vetture, in quel caso, hanno iniziato a esibire sul posteriore la denominazione 50 TDI e 55 TFSI. Audi aveva fatto sapere che i nomi dei modelli, dalla A1 sino alla Q8, e le sigle delle tecnologie utilizzate (ad esempio TDI,  e-tron, TFSI e g-tron) non sarebbero stati invece modificati. Il passaggio del testimone dalla vecchia indicazione a quella che ancora capeggia sui tanti modelli del premium brand tedesco è iniziata nel 2018. Sono già passati sei anni da allora, ma forse qualcuno ancora non si è accorto dei cambiamenti e potrebbe pensare che una piccola A1 30 TSI possa avere adagiato dentro all’involucro di lamiera un corposo 3.0. Purtroppo, o per fortuna, non è affatto così e la realtà è ben diversa.

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