• 31 Dicembre 2025 13:10

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La moto di Fabio Quartararo unica al mondo fa il giro del web: il particolare che colpisce

Dic 31, 2025

Per raccontare una storia non è sempre necessario lanciarsi in lunghi proclami: possono bastare un paio di scatti, quelli giusti. In mezzo a un paesaggio dove il bianco della neve domina il resto, Fabio Quartararo indossa il casco con uno sguardo a metà tra lo stupito e l’ignaro su cosa sia l’inverno. Davanti a lui, una supersport, la Yamaha R9-25, una moto dalla spiccata personalità, nera, affilata e dotata di pneumatici chiodati, tipo speedway sul ghiaccio. E tra i commenti prevale la curiosità degli utenti, ammaliati dalla due ruote, affidata nella prova sul campo a un campione del mondo.

TwoJeys cambia il codice: da moto a gioiello

Yamaha Motor Europe ha contattato TwoJeys per definirne l’immagine. Nonostante sia nata soltanto nel 2019, a Barcellona, figlia dei social, avrai forse già sentito parlare dell’azienda di Joan Margarit e Biel Juste, nomi di un certo spessore in un macrocosmo fatto di skate, tatuaggi, viaggi e tracce musicali. Vestito come fosse un gioiello, il frutto della collaborazione nasce da un trasferimento di habitat, dall’asfalto ad aree innevate, con un claim velato: “Se una moto nata per i cordoli sopravvive qui, allora non è solo una moto”.

Sembra di tornare al 2019, anno del sodalizio tra Marc Márquez e Red Bull, ma qui lo spettacolo ha un po’ più di contegno, curato quasi quanto una campagna moda. Lo impongono le logiche di TikTok e le vetrine di Carrer de la Canuda 24, lo store TwoJeys dove i visitatori hanno avuto occasione di ammirarla dal 13 al 26 dicembre.

La R9-25 è una versione personalizzata della R9 rivolta ai puristi. La base resta quella della supersport di nuova generazione, tre cilindri CP3 da 890 cc, il telaio Deltabox che pesa meno di dieci chili, la massa totale che arriva a 195 kg. Invece di mettere mano al cuore, la squadra di tecnici si è data da fare sulla pelle, allo stesso modo di una persona determinata a cambiare solo il modo in cui entra in una stanza.

La pagina ufficiale del progetto mostra un esemplare nero alla radice, con fiamme d’argento sui fianchi, e la vera materia preziosa impiegata per i comandi del freno e della frizione. I loghi lucidati, lo scarico ripensato come un bracciale, i cerchi e il carter che sembrano usciti dal banco di un gioielliere traducono la frase slogan ripetuta da TwoJeys fino allo sfinimento: “Two legacies. One vision”. Due retaggi. Una visione soltanto. Yamaha mette sul tavolo la storia delle corse, TwoJeys esalta il carattere rispolverando la specialità della casa: la cura dell’”abito” da cima a fondo.

Il precedente Ducati

Che poi la spettacolare esibizione di Quartararo non è una prima assoluta. Nel 1982, in vista dell’Ice Trophy, un campionato invernale, Ducati gettò nella mischia la Pantah, attrezzata di gomme chiodate e parafanghi sollevati. Eppure, il caso della R9-25 fa storia a sé: costruita per essere vista, è stata concepita per vivere nel display del telefono, per farti fermare lo scroll. Yamaha lo sa, e se smetti anche solo per un secondo di passare da una schermata all’altra allora la missione può dirsi compiuta.

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