L’invasione delle auto elettriche cinesi è uno dei più gravi problemi che potrebbe colpire il nostro continente, il settore automotive e l’economia dell’Europa. Motivo per cui proprio la Commissione Europea sta pensando al modo per impedirla o almeno a come limitare l’ingresso dei veicoli elettrici in terra europea.
La proposta dell’Europa
L’Europa propone: imposizione di dazi sulle auto elettriche cinesi. È la soluzione che la Commissione Europea vorrebbe adottare per limitare l’importazione dalla Cina che chiaramente mette a serio rischio la produzione di auto nel continente. Un settore già seriamente provato, quello dell’automotive, da una crisi senza precedenti dovuta alla pandemia di Covid prima e a una serie di conseguenze negative poi, come la scarsità di materie prime, la carenza di semiconduttori, le difficoltà di approvvigionamento, i ritardi nelle consegne di auto nuove, l’inflazione, i prezzi del carburante alle stelle, chi più ne ha più ne metta.
È prevista per il mese di luglio l’apertura di un’indagine antidumping sui sussidi che la Cina offre al settore, per provare a introdurre le misure commerciali. Secondo quanto riferito dalle fonti (lo apprendiamo dall’ANSA) il commissario UE per il Mercato interno, Thierry Breton, si dichiara “molto favorevole” all’avvio dell’indagine.
Europa contro Cina: chi la dura la vince
L’Europa vorrebbe quindi muoversi seguendo un po’ la scia di quanto già accade in USA: escludere i due colossi tech cinesi Huawei e Zte da ogni gara d’appalto nel settore delle telecomunicazioni. Secondo l’UE infatti “Huawei e Zte presentano rischi materialmente più elevati rispetto ad altri fornitori di 5G”.
Motivo per il quale cambia quindi la strategia della Commissione Europea, che mostra il peggio delle due aziende cinesi e spinge perché tutti gli Stati membri decidano di dar loro il ben servito, Italia compresa. Breton ha comunicato: “Non posso che sottolineare l’importanza di accelerare le decisioni di rimpiazzare i fornitori ad alto rischio nelle reti 5G”, e ha sottolineato che la Commissione Europea userà lo stesso approccio anche per l’allocazione dei fondi europei nel settore.
Ma che cosa ne sarà quindi di tutte le relazioni commerciali con la Cina? Questo primo segnale dato dall’Europa sembra quasi l’inizio di una vera guerra, o almeno, sembra quasi presagire lo scoppio di una bomba.
E questo è confermato anche dal fatto che la Commissione sembra essere in procinto di valutare una possibile imposizione di dazi sulle auto elettriche cinesi che entrano in Europa, per limitare appunto la cosiddetta invasione, così tanto temuta.
E, come abbiamo già sottolineato, si potrebbe arrivare a prendere una decisione simile solo in seguito a un’indagine anti-dumping sui sussidi che il Governo cinese offre ai suoi produttori nel settore.
L’indagine potrebbe partire tra pochissime settimane, a luglio. Uno dei Paesi maggiormente interessati a queste mosse è la Francia, e infatti lo stesso commissario Breton ha già dichiarato di essere molto favorevole alla possibile indagine anti-dumping. Martedì prossimo la Commissione Europea presenterà un pacchetto di proposte sulla “difesa della democrazia”, vedremo se si parlerà anche di queste tematiche. Non ci resta che attendere eventuali sviluppi a riguardo.