AGI – Oggi pomeriggio alle 16 scade il termine per il deposito degli emendamenti alla manovra in Commissione Bilancio alla Camera. Il governo ha sostanzialmente blindato l’impianto centrale del testo, lo spazio per le modifiche appare limitato. I partiti della maggioranza, però, dovrebbero presentare alcuni possibili correttivi, in particolare in materia di funzionari del Mef negli organi di revisione delle aziende che percepiscono contributi statali per almeno 100mila euro, tassazione degli extraprofitti delle criptovalute (il testo prevede l’aliquota passi dal 26 al 42%), blocco del turnover della Pa escludendo il comparto sicurezza.
Lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione in Commissione, ha aperto ad alcune possibili modifiche nel corso dell’iter parlamentare, fissando però dei paletti precisi: il mantenimento del principio che chi riceve fondi pubblici li usi con parsimonia; una tassazione maggiore sugli investimenti speculativi.
Le critiche di Confindustria
La manovra ha ricevuto numerosi appunti durante le quattro giornate di audizioni, a partire dai rilievi formulati da Confindustria che ha sostenuto “non da risposte adeguate ai problemi e ai rischi del Paese”. Il governo però tira dritto sull’impostazione data al testo: interventi in favore dei redditi medio-bassi con il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila euro e la riduzione dell’Irpef a 3 aliquote. E poi alcuni provvedimenti a sostegno della natalità.
Il testo è figlio dei vincoli di spesa posti dalle nuove regole del Patto di stabilità, il governo nel Psb si è impegnato a per uscire dalla procedura di infrazione Ue. Le opposizioni invece parlano di una manovra “irricevibile e piena di tagli” ai servizi, dove “l’unica voce che cresce è quella delle spese per la difesa”. Lo Svimez invece, nella memoria depositata in Commissione, fa notare che “complessivamente, nel triennio 2025-2027, le risorse destinate a misure specifiche per il Mezzogiorno dovrebbero quindi ridursi di 5,3 miliardi di euro”. Il documento annota minori risorse per 1,7 miliardi per il 2025, 2,9 miliardi per il 2026 e 625 milioni per il 2027.
Tavolo con i sindacati
Stamattina intanto il governo incontrerà i sindacati sulla legge di bilancio, un vertice che arriva dopo una settimana di polemiche per le parole del leader della Cgil Maurizio Landini che ha parlato di ora della “rivolta sociale”, con la maggioranza di centrodestra che ha ravvisato possibili estremi per un reato. Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale per il 29 novembre in assenza di cambi alla legge di bilancio, giudizio non condiviso dalla Cisl che individua punti di merito nel documento.
Sulla presenza di un revisore del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici – su cui l’Abi rileva “possibili profili di incostituzionalità” – un compromesso potrebbe vedere un innalzamento della soglia minima sopra i 100mila euro. Forza Italia potrebbe inserire emendamenti sulle pensioni minime e sulla web tax. Sulle prime l’obiettivo sarebbe quello di arrivare almeno a 620 euro – il testo le fa passare da 614 a 617 – sulla seconda misura quello di reintrodurre la soglia dei ricavi a 750 mila euro), in modo da tassare i giganti del web e non le piccole aziende. La Lega invece tra i vari testi dovrebbe presentare una proposta per eliminare il tetto alle detrazioni degli investimenti delle start up.
Nella maggioranza tiene ancora banco la contesa sugli emendamenti al Dl Fiscale, che viaggia in parallelo alla manovra al Senato. La Lega ha presentato un emendamento per chiedere di prorogare anche nel 2025 la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, un provvedimento che non trova il favore di Forza Italia che ha parlato di misura che non fa parte del programma. Il calendario dei lavori in Commissione Bilancio prevede il termine per le ammissibilità venerdì 15 novembre, poi lunedì 18 arriverà la scadenza per gli emendamenti segnalati.