• 2 Maggio 2024 8:35

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La maglietta della band di CasaPound per il neonazista che voleva fare strage di ebrei

Gen 24, 2021

Giubbino di pelle modello aviatore, occhiali a specchio e – particolare che colpisce – maglietta degli ZetaZeroAlfa, la band musicale di CasaPound Italia fondata dal pregiudicato Gianluca Iannone (anima e leader di CPI). Nella foto profilo Facebook appare così Andrea Cavalleri, il neonazista 22enne arrestato a Savona che voleva fare strage di ebrei e femministe. Del giovane suprematista la polizia ha rivelato che sognava di diventare il nuovo Luca Traini e che aveva in mente di compiere una carneficina come quella firmata da Anders Breivik nel 2011 a Utoya (77 vittime). Adesso, guardando le immagini di Cavalleri, colpisce il look. E quella sigla inconfondibile. ZetaZeroAlfa è una specie di marchio di fabbrica per militanti e simpatizzanti di CasaPound (Cavalleri non risulta iscritto al movimento neofascista).

Nata nel 1997 a Roma per iniziativa di Gianluca Iannone, nota nel circuito musicale per alcuni brani tra i quali spicca “Cinghiamattanza” – da cui la moda diffusa tra il pubblico della band di picchiarsi con le cinture durante i concerti – il gruppo musicale è legato fin dalle sue origini ai “fascisti del terzo millennio”, come si definiscono da sempre i militanti di CasaPound. Tra le esibizioni degli ZetaZeroAlfa anche quella – molto discussa – del 23 marzo 2019 in un capannone industriale a Milano per celebrare i 100 anni della nascita dei Fasci italiani di combattimento, ovvero l’inizio del fascismo: un evento, quello milanese, al quale parteciparono 2mila persone, tra saluti romani e slogan del ventennio.

A rispolverare il brand musicale ZZA arriva ora il suprematista Cavalleri. Che – come evidenziato dalle indagini della Digos e dell’antiterrorismo – non era legato a partiti o movimenti ma aveva creato e gestiva un canale Telegram (“Sole nero”) che raccoglieva 400 iscritti. Sulla chat veicolava i suoi deliranti messaggi imbevuti di odio e violenza. In particolare contro gli ebrei e le donne.

Quello che apparentemente si direbbe un “lupo solitario”: così come lo erano Luca Traini, l’attentatore di Macerata, il norvegese Breivik e Brenton Harrison Tarrant, l’uomo che distribuì morti a Christchurch in Nuova Zelanda. Se Traini aveva connessioni con la Lega (con la quale si era pure candidato) e con Forza Nuova, viene in mente anche il caso di Gianluca Casseri, vicino a CasaPound, autore del duplice omicidio di due cittadini senegalesi il 13 dicembre 2011: anche lì, una mattanza alimentata dall’odio razziale. Il Cavalleri fan degli ZetaZeroAlfa progettava di farla pagare agli ebrei. Dei quali diceva: “Sono il male da eliminare. Gli ebrei sono nati per distruggere l’umanità e portarla alla sua forma peggiore”.

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