Siamo in un periodo di grandi mutamenti in Europa, in maniera particolare per quanto concerne il parco auto. A causa delle emissioni troppo alte e delle materie prime che sono sempre più difficili da reperire si è deciso di puntare tutto sull’elettrico. Una tecnologia, che a dispetto di quanto si pensi, non è affatto acerba. La prima vettura spinta da un propulsore elettrico, infatti, va fatta risalire addirittura alla fine dell’800.
Naturalmente, visto che le auto hanno preso poi una direzione diversa, votata a benzina e diesel, gli sviluppi in quel settore si sono arrestati o quantomeno hanno ricevuto un rallentamento. Negli ultimi anni però la situazione si è letteralmente capovolta e tantissimi marchi stanno investendo risorse in questo settore per affinare sempre di più questa tecnologia.
Cosa accade in Europa
L’Europa da par suo ha deciso che a partire dal 2035 non si potranno più vendere auto nuove con motori diesel o benzina. L’obiettivo è quello di raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050. Naturalmente le vetture già acquistate prima del 2035, pur avendo motori a benzina e diesel, potranno continuare a circolare. La data del 2050, infatti, è stata messa proprio in prospettiva del fatto che oggi la vita media di una vettura è di 15 anni.
Bisogna tenere a mente che l’Europa non “impone” l’elettrico. Anche sul sito ufficiale, nelle FAQ, si fa riferimento in generale alle vetture a zero emissioni. Quindi in teoria bisogna tenere conto anche dei biocarburanti e dell’idrogeno. La stessa UE però sottolinea che proprio l’elettrico, al momento, risulta essere la tecnologia più alla portata del popolo, visti i minori costi per l’acquisto di tali veicoli.
La Lega non ci sta
In Italia la situazione è molto intricata. La Lega ad esempio si è sempre schierata contro lo stop europeo delle auto a benzina e diesel nel 2035. Il partito del Carroccio, infatti, è tornato di recente alla carica con un comunicato dove ha annunciato che presenterà una richiesta ufficiale per revocare il provvedimento comunitario sia per l’Italia che per l’intera Europa. Secondo il gruppo capitanato da Matteo Salvini, lo stop a questa tipologia di vetture sta già creando notevoli danni all’economia senza alcuna certezza di miglioramenti ambientali.
Nel documento si fa riferimento anche a discussioni che ci sarebbero in Germania sul medesimo motivo. In questi anni i detrattori dell’elettrico hanno spesso accusato il settore di essere poco chiaro sullo smaltimento delle batterie, che a loro dire potrebbero creare ancora più danni al clima rispetto alle attuali emissioni. Insomma il dado è tratto e un po’ in tutta Europa ci sono sempre più discussioni sull’argomento. Inoltre in tanti stanno mettendo in dubbio il termine del 2035 per chiudere definitivamente le porte in faccia a diesel e benzina.
I volumi di vendita sono ancora molto bassi e soprattutto si registra da parte di alcuni marchi una certa frenata nell’investire nel settore. Certo ci sono delle eccezioni, come ad esempio la Norvegia, che il mese scorso ha fatto segnare la quota di mercato record per l’elettrico del 94%, numeri mostruosi a livello mondiale per una nazione che addirittura vuole arrivare allo stop dei motori endotermici entro il 2025.