• 13 Gennaio 2025 10:40

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Più Inter che Juve

Nov 4, 2018

La Juve resta a più sei, ma la seconda cinquina delle sue inseguitrici rappresenta un segnale che il campionato è più vivo che mai. E Allegri, che come nessuno riesce a leggere il presente e il futuro, sa che stavolta dovrà lottare più del solito per domare lo splendido Napoli di Ancelotti e fermare la straripante Inter di Spalletti: dopo i tre gol rifilati alla Lazio lunedì sera, la squadra nerazzurra ne ha fatti altri cinque al Genoa sfruttando la qualità di una panchina da scudetto. E’ una sfida che si deciderà tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, cioè quando la Champions entrerà nella fase finale: se Juve, Inter e Napoli saranno ancora in corsa anche in Europa, ne vedremo delle belle, soprattutto se Ronaldo non avrà preso il largo nel frattempo. La forza e la qualità della riserve, la capacità di gestire il turnover e i gol di CR7, Icardi e Insigne (o Mertens) diventeranno i fattori decisivi per il verdetto finale, che non è più così scontato come sembrava il giorno dell’annuncio dell’acquisto del portoghese.

La Juve, dopo aver pareggiato contro il Genoa e capovolto la partita di Empoli, ha sofferto anche contro il Cagliari. Basti pensare che il sigillo del 3-1 lo ha messo completando un contropiede partito dal possibile 2-2 dei sardi: una fantastica opposizione di Benatia (che vale come un gol all’ultimo minuto) ha spezzato il sogno di Maran e lanciato in campo aperto Ronaldo e Cuadrado, due velocisti inarrestabili. Solo a quel punto Allegri ha capito di aver vinto la partita: molto prima, invece, aveva intuito che la Juve del campionato dovrà ritrovare la stessa ferocia di quella della Champions se vorrà conquistare l’ottavo titolo consecutivo. Un altro gol subìto, l’ottavo: altro campanello di allarme per Max, che i suoi trionfi li ha costruiti proprio sulla solidità della difesa. L’Inter, come il Napoli la sera prima, ha tirato fuori una manita spettacolare, nonostante il riposo di Icardi e le difficoltà di Lautaro. Sì, proprio come Ancelotti anche Spalletti ha puntato sulla forza delle sue riserve e ha vinto alla grande, decretando probabilmente la fine dell’ennesimo miniciclo di Juric al Genoa. La doppietta di Gagliardini e il gol (più un assist) di Joao Mario rappresentano il capolavoro del tecnico toscano: due giocatori recuperati, come in precedenza Candreva, in grado di diventare fondamentali quando caleranno le forze dei titolarissimi.

L’Inter è solida, segna e diverte: assomiglia sempre più alla prima Roma di Spalletti, quella costruita su Totti falso centravanti e due o tre centrocampisti incursori pronti a infilarsi in zona tiro. Il 7 dicembre Juve-Inter: ci sarà da divertirsi.

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